1. Una storia di altri tempi - 2


    Data: 10/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... mi è venuto naturale. Ti è piaciuto?”
    
    “Direi di sì… - ridacchiò il barone – E’ incredibile… A te piuttosto, non ti ha fatto schifo?”
    
    “No, anzi è bellissimo tenerlo in bocca… è morbido… e poi ha un gusto così strano…”
    
    “Sei fantastico, amore mio… io non so se ce la farei a fartelo…”
    
    “Ma io non te l’ho chiesto…”
    
    “Però, ti piacerebbe…”
    
    Mentre i due andavano avanti con le loro coccole audaci e le tenere carezze, il demonio andava tessendo la sua tela: quel giorno, infatti, aveva ispirato al sacrestano del paese il desiderio di farsi per cena una frittata con i funghi, così che quello aveva preso il cestino della perpetua ed era andato nel bosco.
    
    Per portare a compimento la sua trama, il demonio aveva disseminato i funghi lungo un sentiero che, raccogli, raccogli, avevano portato il sacrestano nelle vicinanze del praticello, sulla riva del fiume, dove i due erano intenti in amene piacevolezze.
    
    Il sacrestano sentì le voci e, incuriosito, si avvicinò piano piano per vedere chi fossero, forse speranzoso di sorprendere una coppietta in azione.
    
    Ma quando riuscì a trovare il giusto punto di osservazione e aguzzò la ...
    ... vista, scoprì che la coppietta era composta dal barone e dal suo segretario, nudi e scomposti, impegnati in atti decisamente riprovevoli.
    
    Il sacrestano non era una volpe, ma certe cose le capiva; così, buttò via il cestino con i funghi, che ormai avevano assolto al loro compito e non servivano più, e corse difilato in paese, dove raccontò tutto alla perpetua.
    
    “Ma cosa vai cianciando, stupido ubriacone!”, lo investì quella, intimandogli di smetterla immediatamente di dire oscenità a proposito del barone.
    
    Ma come era già successo al barbiere del buon re Mida, neanche lei seppe tenersi il rospo nello stomaco e, sbrigate le sue faccende in fretta e furia, corse a riferire il tutto alla comare, che poi ne parlò al marito, che lo raccontò all’amica, che lo confidò alla sorella ecc. ecc.
    
    In capo a due giorni, tutto il paese mormorava che il barone era stato sorpreso sulla riva del fiume a fare chissà quali porcherie assieme al suo segretario… forse un incantesimo satanico, Dio ce ne scampi!
    
    Le cose erano a questo punto, quando don Federico andò dal barone, suo amico, per metterlo in guardia, come abbiamo visto.
    
    (continua). 
«123»