1. Resort esotico per soli uomini


    Data: 12/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    ... loro prestazioni. Purtroppo quasi tutti parlavano solo la lingua locale, alcuni addirittura esclusivamente dei dialetti, e pochi riuscivano ad esprimersi in inglese. Altre lingue con cui comunicare con loro si contavano sul due mani.
    
    Ferdinando varcò la soglia della stanza dove si sceglieva “il proprio giocattolo sessuale” e, anche questa volta restò ammirato da tanta gioventù. All'interno del salone c'erano una ventina di giovani, tutti attorno alla ventina. Indossavano soltanto delle infradito e una specie di poncho di cotone leggero, praticamente un telo rettangolare largo come le spalle con un'ampia apertura per la testa. Aveva una cintura fissata sulla schiena che si poteva annodare davanti per non lasciare al vento le zone dove di solito... non batte il sole. Ma qui tutti le avevano sciolte proprio per farsi osservare in quei posti. Il poncho davanti arrivava a coprire mezza coscia e dietro scendeva un pochino sotto le chiappe. Era rosso chiaro e indicava che chi lo portava era... libero. Infatti, come uno veniva scelto doveva indossare un abito simile ma color crema. Questa era, per così dire, la tenuta del resort. Anche gli ospiti, se lo volevano, trovavano tale indumento in camera e potevano usarlo per recarsi a mangiare, per passeggiare nel parco o per frequentare le zone comuni. Chiaramente non era obbligatorio, ma gradito farlo. Quest'ultimo poncho era verde.
    
    In quel momento nella stanza c'erano altre due persone che stavano scegliendo, abbastanza anziani. ...
    ... Si fermò un attimo sulla porta per osservare meglio. Uno dei due uomini stava passando in rassegna ogni steward in modo capillare. Lo guardava in viso poi sostava il poncho e controllava, toccando con cura genitali e culo, se era di sua soddisfazione.
    
    Si mise a cercare pure lui e decise subito per un ragazzetto che gli sorrideva. Gli sembrò simpatico, così, a pelle, in quanto sembravano tutti uguali, un po' per i capelli neri o per i lineamenti del viso simili o per l'altezza quasi la stessa per tutti o semplicemente per quella divisa che li rendeva... irriconoscibili, anche se poi la carnagione spaziava da un bianco ad un deciso olivastro. Gli fece cenno di seguirlo e, prese le chiavi dell'alloggio, vi si recarono.
    
    Lungo il sentiero provò con il suo scarso inglese un “what's your name?”-come ti chiami?-
    
    “Sunan. But if you prefer you can call me Sunee” -Sunan, ma se vuoi puoi chiamarmi Sunee-.
    
    “Ok. I like most Sunee” -Ok, preferisco Sunee-.
    
    Gli sorrise, guardandolo dal basso perchè forse non raggiungeva il metro e sessanta e, con i suoi 186 centimetri lo superava di un bel po'.
    
    Poichè sembrava parlare bene l'inglese provò anche un: “how old are you?” -quanti anni hai?-
    
    “I'm nineteen” -ne ho diciannove-.
    
    Ma era il suo inglese che non era molto... buono e dovette pensarci per arrivare a... diciannove, aiutato amche dalle mani di Sunan che gli indicarono gli anni.
    
    Buttò li un “I'm fortyone years” -io ne ho quarantuno-, ma non era sicuro di aver detto la ...