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Ma chi me lo doveva dire ... (2)
Data: 13/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: reninytxis
Partii prestissimo, alle cinque del mattino. Una vacanza improvvisata, “all’avventura”, per meta solo un punto cardinale. E’ il mio modo preferito: metto in macchia lo stretto necessario e via, con una idea vaga del “cosa” e senza pensare al “dove”. Odio viaggiare da solo, specie se devo lasciare Sara e Daniel a casa: i miei figli non amano passare il tempo con la compagna di Franca, la mia ex. Specialmente Daniel: non riesce ad accettare che due donne possano vivere come marito e moglie, parole sue. Per quanto si possa insegnare ad essere tolleranti e ad aprire la propria mente, la verità è che se non si è convinti di quello che si predica i nostri figli afferrano l’essenza di ciò che siamo piuttosto che di ciò che cerchiamo di insegnare loro. La sera della vigilia della mia partenza passai a trovare Lidia e Andrea per lasciare loro il regalo per il compleanno che Gio’ avrebbe festeggiato l’indomani. -Sono esausto ed ho bisogno di rigenerare le batterie. Davvero non ce la faccio e prima o poi sclero. Sarei la peggiore delle compagnie per la serata di Gio’. -Ma figurati, la sola presenza sarebbe bastata. Ci avrebbe tenuto tanto ad averti a cena con noi! – mi rispose Lidia. Andrea, più pratico e conciliante mi strizzò la spalla: -Va’ tranquillo, tanto per il giorno del compleanno andranno a festeggiare la fine della scuola. Al tuo ritorno andiamo a Polignano a cenare a base di pesce tutti insieme. Così con la loro benedizione partii. Non pensai ad alcuna ...
... destinazione e non l’avrei scelta se non dopo aver superato Pescara e da li avrei optato per mare o monte: una escursione enogastronomica in Umbria con Norcia e Castelluccio in palinsesto, oppure San Benedetto e Monte Conero. Tartufo, cinghiale e lenticchie oppure pesce, pesce a ancora pesce. Alle otto viaggiavo ormai da quasi tre ore e se la pausa per la colazione non era proprio una esigenza fu comunque una gradevole e rilassante interruzione. Ero più o meno all’altezza di Vasto ed il traffico era scarso, la stazione di servizio non era affollata e mi sedetti al tavolino con uno strudel ed un cappuccino. Restai li a sbocconcellare lo strudel anche dopo aver finito il cappuccino, a meditare sul vero motivo di quella improvvisata. Ero fuggito, questa era la verità. Come affrontare tutto quello che era successo con Giò? Già, perché il mio problema non era scoprire il nuovo gusto per il mio stesso sesso, il mio problema era averlo scoperto con lui. Avevo perso l’entusiasmo per quella gita improvvisata e stavo valutando l’dea di andare a Lesina, magari fare un paio di bagni e fermarmi per la notte. Tornai all’auto e mentre cercavo le chiavi qualcuno mi apostrofò: -Credevi davvero di sfuggirmi? Il mondo mi crollò addosso e volevo sparire … beh era ciò che avrei dovuto pensare, almeno se fossi stato convinto delle ragioni della mia fuga. Invece fui sopraffatto da un’emozione che non provavo da secoli! Mi voltai verso Giò e sorridevo. Sorrideva anche lui, con i ...