La mia padrona di casa
Data: 05/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: architetto, Fonte: RaccontiMilu
Come sicuramente avete potuto intuire dai miei racconti, sono amante delle donne mature. Questo amore è nato quando, da giovane studente, mi sono trasferito a Milano per frequentare il Politecnico.All�inizio ho abitato in una specie di comune studentesca, un grande appartamento che il proprietario affittava a diversi studenti, siamo arrivati ad essere in cinque affittuari. Poi un colpo di fortuna mi portò ad trovare un piccolo bilocale, dall�altra parte della città ad un prezzo ragionevole. Era un palazzo vecchio ma mantenuto bene, il mio appartamento era all�ultimo piano, piccolo ma elegante. A fianco abitavano i proprietari una coppia, senza figli , di insegnati in pensione, erano molto riservati ma, anche premurosi e spesso si informavano sui miei studi, la signora su cosa cucinavo, insomma a modo loro mi avevano quasi adottato. Il marito più anziano della moglie avrà avuto sui 65 anni mentre lei era una donna intorno ai 50, una pensionata baby.Il lunedì , quando ritornavo dal week-end trascorso a casa , portavo qualche specialità della mia terra, della Valtellina; tra me e loro si era creato un bel clima ed io mi sentivo a mio agio.La signora una notte mi chiamò tutta agitata, il marito stava male; cercai di rendermi utile ma non sapevo che fare e quando arrivò la lettiga era ormai, purtroppo, troppo tardi.Per Matilde fu un colpo tremendo, anche perché improvviso; la loro unione, durata trent�anni, era stata all�insegna della tenerezza e dell�amore reciproco e ora di ...
... colpo si trovò sola e non riusciva a farsene una ragione.Nelle prime settimane si trasferì da dei parenti, diceva che non poteva dormire in quella casa, ci volle quasi un mese prima che ritornasse.Io cercai per quanto potevo di farle coraggio di cercare di farla uscire da quella depressione in cui era caduta. Faceva fatica ad uscire di casa anche solo per fare la spesa.Ci vollero mesi prima che si riprendesse da questo stato di prostrazione in cui era caduta e che desse, finalmente, segni di risveglio. Sapevo che era molto amante dei balletti e procurai due biglietti per una replica alla Scala e devo dire che le fece molto piacere e da quella volta almeno una volta a settimana la invitavo ad uscire, per una pizza, un cinema o un teatro. All�inizio lei non era d�accordo, le sembrava sconveniente uscire così, soli: �Chissà cosa penserà la gente.� diceva. Io la prendevo in giro dicendole che potevamo essere madre e figlio e lei rispondeva: �O la vedova allegra.�.Piano, piano si lasciò andare e finalmente le ritornò la voglia di vivere.La sera del suo 53� compleanno le proposi di uscire a cena ma, fu lei che mi invitò a casa sua: �Festeggiamo da me.� ed io credetti che avesse organizzato una cena con amici e parenti.Mi presentai con un bel mazzo di rose che lei accolse con piacere abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia. Mi accorsi subito che eravamo solo noi due e che non sarebbe arrivato più nessuno.Aveva fatto le cose in grande, la tavola era apparecchiata, per due, in ...