La mia padrona di casa
Data: 05/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: architetto, Fonte: RaccontiMilu
... modo perfetto aveva curato ogni dettaglio, anche le candele.Matilde era una donna un po� formosa, fianchi larghi, un seno generoso , un gran bel lato B e un bel viso con una bocca con due labbra sottili ma ben disegnate e quella sera era devo dire incantevole. Lei che di solito si vestiva in modo semplice e si potrebbe dire persino castigato, quella sera portava un abito nero sbracciato molto fasciante sulle gambe e sul lato B e con una generosa scollatura che metteva in risalto il solco dei suoi seni prosperosi. Calze nere velate e scarpe con un bel tacco completavano l�abbigliamento e la rendevano notevolmente sexy. Glielo feci notare e ne fu lusingata, al punto da fare una piroetta su se stessa per farsi ammirare meglio.Mi offrì una fl�te di spumante come aperitivo e mentre lo sorseggiavamo si accomodò in poltrona, accavallando le gambe l�abito risalì e mise in mostra due cosce ancora notevoli e soprattutto la pelle nuda sopra le calze autoreggenti.A tavola non potei fare a meno di lanciare occhiate a quel esuberante davanzale che Matilde esibiva e di notare l�espressione del suo viso, lo sguardo così languido e tanta dolcezza che sembrava che gli occhi mi dicessero � Ho voglia di fare l�amore�.La serata si stava scaldando ma non potevo immaginare quanto. Non sapevo come comportarmi, non volevo fare qualche gaffe di cui poi pentirmi. Arrivammo a fine pranzo, lei sempre svolazzante nella sua mise sexy: �il caffè lo beviamo in salotto� disse servendomi sul tavolino tra ...
... poltrone e divani e lasciandosi cadere sulla poltrona ancora con le cosce bene in vista.Decisi di giocarmi il tutto per tutto e le dissi: �Hai due belle gambe.�, e lei di rimando abbassando gli occhi: �Trovi?�, era fatta: �Certo�..è anche il resto è notevole, poi stasera sei particolarmente seducente�.Non so come ma ci trovammo in piedi di fronte con lei che mi guardava dritto negli occhi ed ebbi la stessa sensazione di prima , quegli occhi dicevano� �Provaci! Dai fallo!�.L�abbracciai e sentii le sue braccia che mi stringevano forte. Allora presi coraggio e la baciai sulla bocca, sentii le sue labbra umidicce poi la bocca su schiuse e la sua lingua cercò la mia. Avvicinai la mia mano al suo seno e lei ebbe un brivido, e mentre cercavo di accarezzarlo mi accorsi che con una mano si avvicinava alla patta dei pantaloni.Sfilarle l�abito fu un�impresa ardua ma riuscì, con il suo aiuto, a farlo scivolare sul pavimento e sganciato il reggiseno feci conoscenza con il suo seno morbido con due capezzoli scuri e duri che presi a succhiare con avidità. Lei piegò la testa all�indietro portando in avanti il busto, quasi ad offrirmeli.La spinsi verso il divano e la feci sedere, rimanendo in piedi di fronte a lei. Le sue mani frementi mi sganciarono la cintura, abbassarono la lampo e penetrarono nei boxer alla ricerca del mio cazzo, che liberato svettava turgido di fronte alla sue labbra che l�accolsero con dolcezza. Prese a succhiarlo, era proprio una brava pompinara, aveva piazzato una mano ...