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Fotografie di londra
Data: 17/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: tfm
... Fabio” riferendosi al suo amico castano dalla carnagione olivastra, che alzò la mano in segno di saluto. -“Italiani – pensai - proprio vero che siamo ovunque all’estero”. Ricambiai la stretta di mano e dissi: -“Io sono Federico piacere.” Si guardarono negli occhi e si misero a ridere, probabilmente avevano fatto il mio stesso pensiero. Mi dissero che erano a Londra per il weekend e che erano appassionati di fotografia digitale indicando le macchine fotografiche e i cavalletti vicino ai loro letti. Dissi loro che Londra nel periodo natalizio era meravigliosa e che avrebbero fatto sicuramente delle belle foto. Avrei voluto parlare ancora un po’ con loro, ma il viaggio e la serata al pub mi avevano veramente stremato così li avvertii che sarei andato a letto. Loro di conseguenza, per non disturbare, mi dissero che si sarebbero sistemati velocemente e che sarebbero andati a dormire pure loro dopo una giornata intera a camminare. E cosi fecero. Mentre prendevo confidenza col nuovo letto pensai che forse non mi era andata malaccio: erano giovani, educati, probabilmente anche di buona famiglia. Si, mi convinsi, forse la convivenza si poteva superare. Passò un’ora, forse due, ma non riuscivo a prendere sonno, il cuscino era troppo basso e continuavo a rigirarmi nel letto con le molle che cigolavano ad ogni mio movimento. Volevo il mio solito letto, col cuscino comodo e niente molle. In quell’attimo di tormento sentii un rumore e mi accorsi che uno dei due ragazzi si ...
... era alzato ed era uscito dalla stanza. -“Un altro che non riesce a dormire o semplicemente tappa al bagno” pensai. La seconda probabilmente perché rientrò subito poco dopo. Preso dalla disperazione decisi di impuntarmi per dormire almeno qualche ora e chiusi gli occhi, ma subito poco dopo fui disturbato dal rumore delle molle del letto dei miei compagni di stanza. Silenzio, di nuovo rumore di molle poi il silenzio ancora. Stavo per spazientirmi quando improvvisamente sentii uno schiocco e una voce che bisbigliò: -“ehi che fai?” -“shhhh” bisbiglio un’altra voce. -“ma no dai.. e se ci sente o ci vede?” Silenzio. Ero nervoso, quelle parole mi avevano fatto drizzare le orecchie. Ero pietrificato, non sapevo se far finta di dormire o accennare un colpo di tosse per far ricordare la mia presenza. Aprii appena appena gli occhi, la luce dei lampioni entrava soffusa dalla strada e ciò che vidi mi mandò il cuore in gola. Vedevo il ragazzo steso a letto con le braccia incrociate dietro la schiena e più in basso il viso del biondo che sbucava da sotto le coperte che faceva un movimento ritmico con la testa. Porca miseria, gli stava facendo un pompino! Con me nella stessa stanza! Fabio teneva gli occhi chiusi mentre Stefano aumentava pian piano il ritmo, ma sempre in silenzio e con pazienza; poco dopo Fabio spostò una mano sulla testa di Stefano come a guidarlo più convinto: si irrigidì, socchiuse le labbra ed emise un sibilo seguito da un gemito soffocato e ...