1. La gita


    Data: 18/09/2020, Categorie: Lesbo Autore: Lady Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... matrimoniale. Lei?� azzardai- �Ehm�si, giusto. Allora prendo il lato sinistro ok?� arrossì molto- �Ok, vada per il destro� risposiC�&egrave nell�aria una sensazione come di timidezza e paura. Ma una paura di quelle belle però.Una volta distese sul letto ci mettemmo un po� per trovare la posizione giusta. Poi dopo qualche minuto la prof ruppe il silenzio.- �Buona notte Silvia� sussurrò- �Buona notte prof� sussurraiEravamo distese sul fianco, di spalle e molto distanti l�una dall�altra, quasi sui bordi del letto. Per entrambe era una situazione strana che portava molto disagio. Inoltre, non sapevo come interpretare il fatto che la prof poco prima avesse i capezzoli così in evidenza. Forse mi stavo facendo troppe idee strane. La Togni era stata così dolce e comprensiva con me e io stavo ricambiando quella gentilezza con strani pensieri assurdi. Non era da me. Eppure�quello sguardo che aveva�furono questi gli ultimi pensieri che feci prima di precipitare in un sonno ristoratore, dopo una serata come quella era la cosa che più mi serviva.Mi sveglia nel cuore della notte. Probabilmente nel sonno ci eravamo mosse entrambe e adesso eravamo molto più vicina, quasi ci toccavamo. Sentivo il contatto delle nostre gambe. Era buio pesto e non vedevo nulla. Aspetti qualche istante per far abituare la vista a quel buio. Dopo un po� realizzai che come me, anche la prof era distesa su un fianco, ma stavolta stavamo una di fronte all�altra, ma estremamente vicine. Sentivo il suo respiro sulla ...
    ... mia testa. Infatti avevo di fronte a me il suo seno leggermente schiacciato del peso del suo braccio sinistro. Vedevo il suo petto muoversi lentamente al ritmo dei suoi respiri. Teneva le mai giunte fra le cosce e aveva le ginocchia piegate. Anche spesso dormivo così. Quella notte no però. Avevo le cosce che premevano sulle sue ginocchia e nel sonno avevo infilato una mano sotto al suo fianco. A mano a mano che diventavo più vigile realizzai la situazione e capii che al minimo movimento la prof si sarebbe potuta svegliare. Poi sarebbe stato �strano� dover spiegare la situazione. Sai che imbarazzo! Optai quindi per l�opzione �riaddormentarsi� lentamente. Magari una volta addormentata si sarebbe svegliata lei e si sarebbe spostata, evitandoci così una situazione imbarazzante. Ovvio però, riaddormentarsi sembrava ormai impossibile. Porcaccia la miseria però. Adesso cosa avrei potuto fare? Restare immobile, niente di più, ma dopo qualche minuto restare ferma iniziò a sembrare impossibile. I muscoli delle mani e delle gambe erano indolenziti e non potendo muoverli non sapevo come fare. Mi fu impossibile non tentare di togliere la mano da sotto di lei.Iniziai tirando un po� cercando di fare piccoli movimenti a destra e sinistra per facilitarne l�uscita ma sentii il suo respiro cambiare. Mi fermai. Tentai ancora, e ancora, ma al terzo tentativo la prof si mosse credevo si sarebbe svegliata definitivamente. Allora feci l�opossum, finsi la morte (il sonno nel mio caso). Restai immobile ...
«1...345...11»