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Nel lucore incerto del primo mattino - 3
Data: 19/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
Alberico uscì dal bagno e aprì la porta della camera. Per un momento si fermò con la mani sulla maniglia, godendo lo spettacolo che si offriva ai suoi occhi e pregustando le dolcezze che la sua lingua avrebbe assaporato fra poco: Tommaso, era disteso al centro del letto, seminudo, solo con dei boxer immacolati, le gambe divaricate e le braccia rialzate con le mani dietro la nuca. Sapeva che Alberico adorava ammirarlo seminudo e a lui piaceva offrirsi così spudoratamente alla sua ammirazione. Erano alcune settimane ormai che vivevano insieme e il loro legame si faceva di giorno in giorno più intimo e forte, il sesso più completo e coinvolgente, riservando loro sempre qualcosa di nuovo. Tommaso, gli fece l’occhiolino: “Dai vieni, puttanella, - ghignò affettuosamente – il tuo padrone ti sta aspettando.” “Il mio padrone, eh? - fece Alberico, senza muoversi – Saresti tu?” “Io? No, amore, io sono il tuo schiavo… il tuo padrone è lui…”, e accennò al basso ventre, dove il cazzo semiduro gli si stava allungando di traverso sotto i boxer e già tendeva a sollevare il tessuto leggero. Alberico scosse la testa, sorridendo, e si avvicinò al letto. “Aspetta, spogliati.” “Me lo ordina il padrone o me lo chiede lo schiavo?”, scherzò Alberico, cominciando a togliersi la maglietta e le mutande che ancora indossava. “Tutti a due…”, fu la risposta, sottolineata da una prolungata tensione del tessuto dei boxer. Una volta nudo, Alberico si avvicinò al letto e si ...
... distese a pancia in giù tra le gambe divaricate di Tommaso e premette il volto sul suo inguine, inspirando a pieni polmoni l’afrore dolciastro di sudore e di sesso eccitato che ne promanava. “Oh!”, sospirò Tommaso estasiato, sollevando il bacino e premendoglielo ancor più sulla faccia. “Oh!”, sospirò Alberico ormai perso in quel limbo voluttuoso, passandogli le braccia dietro i reni e stringendolo a sé ancora più forte: sentiva il profilo duro della mazza contro la guancia, ne sentiva il calore, il fremito selvaggio. Mordicchiò leggermente l’intera lunghezza dell’organo, fino alla macchia bagnaticcia che cominciava a espandersi inzuppando il tessuto in corrispondenza della punta. Tommaso aveva sempre delle emissioni molto copiose nei momenti di eccitazione e questa era una vera gioia per Alberico che amava gustare quel frutto primaticcio del pompino. Fece a ritroso il percorso, poi gli tirò fuori i coglioni voluminosi dallo sgambo dei boxer e prese a leccarli con vera bramosia. Pur senza muoversi dalla sua posizione, gambe aperte e mani dietro la nuca, Tommaso ansimava di piacere e la macchia di bagnato sui suoi boxer si allargava sempre di più: temendo, allora che venisse sul più bello, Alberico si tirò su e cominciò a risalire baciando e leccando quel corpo agognato, di cui non riusciva a saziarsi; sostò a lungo all’ombelico, slinguandolo nel suo interno, poi risalì verso i pettorali, andando dritto ai capezzoli, che si ersero turgidi al primo tocco della sua ...