Nel lucore incerto del primo mattino - 3 - Racconti Erotici

Nel lucore incerto del primo mattino - 3

... gli prese in bocca l’uccello congestionato, iniziando a succhiarglielo, sia pure maldestramente.

Alberico non resistette: l’eccitazione era tale, che bastò entrare nella bocca caldissima dell’amante, bastarono alcuni risucchi e slinguate a fargli superare il limite: aveva la lingua mezzo piantata nel retto di Alberico, quando le sue difese cedettero e con un grugnito profondo ai abbandonò all’orgasmo. L’altro sembrò non battere ciglio e quasi lo avesse fatto per tutta la vita, accolse in bocca il suo seme e lo ingoiò tutto come niente fosse, rimanendo poi a fissare con aria allucinata il cazzo che gli si andava smollando fra le dita. Quindi si voltò di scatto, sempre rimanendogli a cavalcioni, e puntatogli il cazzo verso la bocca, prese a masturbarsi forsennatamente, gli occhi fissi profondamente l’uno nell’altro, finché gli poggiò il glande sulle labbra e venne con un ruggito animalesco. Alberico dischiuse subito le labbra, lasciando che quel denso siero gli colasse in bocca e deglutendolo ad ogni nuovo schizzo. Placatosi l’orgasmo, Tommaso collassò sul letto a fianco de Alberico che strinse in un abbraccio.

“Amore mio, - esclamò ancora ansimante – anima mia!”

Si baciarono a lungo, assaporando l’uno il sapore dell’altro, poi il sonno li vinse entrambi e si addormentarono.

(continua)

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