1. Quando mi accorsi di essere bisex


    Data: 22/09/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: esperienze, Fonte: Annunci69

    ... Poi entrambi fummo colti dall’imbarazzo, lui si alzò e si girò ed io mi vestii in fretta. Andammo a cena sedendo lontani e senza neanche guardarci in faccia per tutto il tempo. Fu una serata piacevole, si rise e si scherzò un po’ tutti, e quindi andammo a letto abbastanza presto, visto che la mattina la sveglia era prevista per le 6.
    
    In camera colsi uno sguardo di Aldo che mi lasciò pensare, era un qualcosa tra il malizioso e il complice, non saprei neppure io … o forse fui io a volerlo cogliere. Sta di fatto che andammo a letto e spegnemmo la luce.
    
    Era caldo e al buio chiesi ad Aldo “ti dispiace se dormo nudo?” sono abituato così a casa.
    
    “No, fai pure” fu la risposta di Aldo, a dire il vero non proprio immediata, evidentemente dovette pensarci.
    
    “Fallo anche tu se ti va, non farti problemi” aggiunsi. Nessuna risposta.
    
    Mi tolsi maglietta e boxer. Lasciai passare qualche minuto, cercando di pensare ad altro e sperando di prendere sonno, ma non era possibile : mi stavo eccitando all’idea di essere nudo con quel ragazzo nel letto. Mi coprii con il lenzuolo, Aldo era coperto, e dissi “è caldo, ti sei spogliato anche tu? Si sta meglio” , e senza dargli il tempo di rispondere allungai una mano. Toccai il suo petto, e sentii che aveva la maglietta.
    
    “Evidentemente no, hai ancora la maglietta”.
    
    E poi feci quello che non avrei mai immaginato di riuscire a fare con tanta disinvoltura : feci scivolare la mano, accarezzandogli la pancia parzialmente scoperta, e ...
    ... fermandomi contro l’elastico delle mutande. Tenni la mano ferma due secondi e poi la feci scivolare ancora, appoggiandola sopra il suo pene.
    
    “Ed hai ancora anche le mutande “ dissi in tono di finta sorpresa.
    
    Non tolsi la mano, mi aspettavo che lui mi dicesse qualcosa, o che si muovesse per sfuggire al contatto, invece nulla. Rimasi fermo per un tempo che mi parve un’eternità , dopo di che iniziai a muovere leggermente la mano, come per accarezzarlo. E sentii il suo pene che si induriva, e lui non si muoveva di un millimetro. A quel punto il solo contatto mi aveva provocato una forte erezione, ma avevo paura a muovermi perché temevo di rovinare quel momento di intimità. Mossi due dita, alla ricerca dell’elastico delle sue mutande, e insinuai le due dita dentro le mutande stesse. Sentii il suo pelo e quindi arrivai al suo uccello, e lui non si muoveva. Allora decisi che era il momento : con l’altra mano sollevai del tutto l’elastico, per poter mettere l’intera mano dentro le mutande. Presi in mano il suo uccello.
    
    Era durissimo, un’erezione granitica da diciannovenne. Era anche piuttosto piccolo, ma non era un problema per me la dimensione. La cosa veramente importante era che avevo in mano un uccello che non fosse il mio.
    
    Lo masturbai un poco, iniziò a dare segni di gradire molto la cosa. Mi fermai un attimo, mi avvicinai a lui e mi misi di fianco, mettendogli il braccio sinistro sotto il collo. Continuai a toccargli l’uccello ed iniziai a baciarlo sul collo. Gli mormorai ...