1. Kledja 3: dominazione inaspettata


    Data: 23/09/2020, Categorie: Feticismo Autore: AttilioAttanasio, Fonte: EroticiRacconti

    ... come quel giorno, era infatti il nero il suo colore preferito. Luca ha sempre ammirato i piedi di sua sorella, ma per eticità si è sempre trattenuto dal fare o pensare alcunché di scabroso. Lucrezia stava entrando in camera sua scalza (quindi involontariamente silenziosa) mentre kledja stava facendosi le foto assorta nel suo narcisismo. Lucrezia sentendo rumori strani provenienti dalla sua stanza-armadio si avvicinò e vide la scena. rimase dapprima soprpresa e poi le montò una rabbia feroce, poiché nessuno poteva toccare le suo cose, non c'era nulla che le dava più fastidio, specialmente un paio di scarpe da centinaia di euro. Allora senza farsi notare chiuse la porta della stanza della sua camera e tornò indietro, pensò che sarebbe stata l'occasione buona per sfogare la rabbia e lo stress. Si sarebbe divertita, ne era certa.(già quella mattina era incominciata male perché le avevano tolto il suo programma) Irruppe nella stanza e prese kledja per i capelli, non temeva di farle male o azioni legali, conosceva le condizioni giuridico economiche della povera macedone. La trascinò nella sua stsnza per sbatterala davanti al suo letto. Kledja sorpresa e spaventata non riusciva a reagire e non sapeva cosa pensare era disperata, avrebbe perso il lavoro. Nel frattempo il cellulare di kledja eda caduto rompendosi. Lucrezia ritta nella sua figura longilinea con fare violento e minaccioso strattonò di nuovo per i capelli kledia per guardarla in faccia ed iniziò a gridare come una matta ...
    ... a pochi centimetri dal viso di kledja."che cazzo fai!?!? Lurida macedone di merda!!?!" Così bfacendo le tirò uno schiaffo fortissimo fa farla cadere a terra. La donna di mezz'età giaceva per terra singhiozzando in un mare di lacrime. Nel frattempo luca, che aveva iniziato a metter mano all' affare ha sentito delle grida ma era troppo assorto e perso nel suo sogno e archiviò mentalmente quelle grida provenienti dal piano di sopra a sua sorella che inveiva con qualcuno al telefono, come spesso accadeva. "Che cazzo ti è venuto in mente!?!? Quelle che hai addosso sono scarpe di Prada, valgono più di te brutta stronza" Kledja era in un mare di lacrime e da terra la guardava atterrita nel corpo e nello spirito. "Ti rispedisco da quella topaia da dove sei venuta, troja di merda!" Ciò che diceva Lucrezia era vero, non poteva fare nulla, e quindi l'unica mossa intelligente da fare era impietosire supplicare. Poteva davvero farla sloggiare non solum dalla tenuta Magnoni, sed etiam dall' Italia intera; aveva le conoscenze ed i soldi per farlo. "Scusi signora Lucrezia... scusi... Chideo perdono" stava piangendo di meno, si stava riprendendo. Iniziava a ragionare. "Scusa un cazzo, che cosa mi trattiene adesso dal non rivederti mai più?" Anche Lucrezia si stava calmando, non udlava più, anche se un po' di rabbia l'aveva ancora. " Scusi.... signorina...." Così facendo si tolse le scarpe di Prada con cura e strisciando nella maniera più umile e pietosa che riuscisse in quel momento iniziò a ...