Io, mia moglie e i Trans
Data: 23/09/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Trans
Autore: antonio-fusco
... potesse vederla entrare; la teneva sotto il letto durante la notte, obbligandola a non far rumore, se ne serviva come cesso, sveglia e scendiletto, come lustrascarpe e sguattera. Letizia poteva andare in bagno solo quando la madre di Chiara non la poteva vedere o nelle ore di lavoro. Talvolta rimaneva nascosta nella camera della padroncina per pomeriggi interi e mangiava solo ciò che Chiara le portava. Erano gli avanzi della cena che venivano consumati freddi e mescolati tutti assieme. Inutile dire che sotto ai bellissimi piedi della padrona la vita di Letizia divenne ben presto un vero inferno.Come già detto era un mese o più che le cose andavano avanti così. Quella mattina Chiara volle fare un nuovo esperimento. Controllò l’ora alla sveglia, erano le sette in punto. Ciò voleva dire che sua madre non sarebbe venuta a svegliarla prima della prossima mezz’ora. Mezz’ora di tempo da trascorrere con la serva. Letizia, in un mese di convivenza forzata trascorsa sotto al materasso della padrona, aveva compiuto grandi progressi: riusciva a bere perfettamente l’orina della dominatrice, sia calda che fredda. La sua lingua si era abituata a leccare per ore intere le superfici più luride e ruvide, come le suole delle scarpe. Aveva appreso come sopportare il dolore inferto dai tacchi di Chiara quando questa si divertiva a ballarle sulla schiena o sulle spalle.La padroncina aveva meditato durante la notte su di un’ennesima tortura a cui sottoporre la schiava. Era seduta sul letto con le ...
... gambe stese sul materasso ed i piedi sospesi nel vuoto ad un palmo di distanza dal freddo pavimento. Letizia se ne stava in ginocchio con la fronte a pochi centimetri dai talloni della sua padrona, guardava per terra con aria triste e sconsolata. Odiava il momento del risveglio perché di lì a poco si sarebbe dovuta calare dalla finestra della camera della padrona per scendere in giardino, volatilizzandosi dalla tenuta dei genitori di Chiara. La sua aguzzina le avrebbe lanciato lo zainetto da scuola e poi lei sarebbe andata a piedi fino all’istituto. Chiara vi si sarebbe recata in auto. A volte la padrona le toglieva per dispetto un quaderno o un libro dallo zaino prima di lanciarglielo e poi, a scuola, se la rideva dei rimproveri subiti da Letizia da parte dei professori. -“Ora vado al bagno e quando torno tu mi pulirai”- disse la sadica sovrana.Letizia era perplessa. Di solito Chiara faceva pipì nella sua bocca e poi si faceva pulire dalla sua lingua.-“Non vuol farla nella mia bocca, padroncina?”- si offrì gentilmente lei.-“Eh eh!”- rise Chiara –“Non ancora, stupidella, per far questo ti occorre ancora un po’ di allenamento”--“Come?”--“Non hai capito, scema che non sei altro? Mica vado ad orinare!”--“Ah, capisco, signorina”--“Oggi comincerà il tirocinio per imparare a mangiare la mia bella cacchina. Non sei emozionata?”- sollevò un piede e glielo pose sulla nuca.Letizia non rispose. Al solo pensiero di dover mangiare merda si sentì prossima al pianto. E sarebbe stato inutile ...