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Un'amore di suocera
Data: 28/09/2020, Categorie: Incesti Autore: Joe Pesci
... arrapante, sembrava la sorella di mia moglie, e quelle poppe enormi sembravano esplodere. Anche i peli pubici erano in ordine e, quando si girò, vidi quel culo grosso ma sodo e mi eccitai da paura. Improvvisamente chiuse la finestrella. "Mi avrà beccato, che figura di merda!" Non ho mai avuto alcun approccio con lei. Era mia suocera e per molti anni era stata inguardabile. Adesso sembrava risbocciata ed era una MILF mega-galattica. Andai a letto, pronto per una sega gustosa, ma mia moglie era sveglia e aveva voglia. Prima del sesso guardai il telefono e avevo un WA: S: La smetti di spiarmi? I: Scusami, non ho resistito, era impossibile non guardare. E dopo un minuto: S: Capisco, anche io ti ho spiato spesso. Grazie a questa frase passai all'attacco. I: E cosa avrai visto mai di bello? S: Una cosa grossa, che è impossibile non guardare. I: Allora senti questa cosa che effetto fa su tua figlia... Pensando a mia suocera scopai mia moglie con una forza inaudita. Per quanto lei cercava di non farsi sentire non potette evitare di gemere di piacere e a tratti urlò. Presi il mio telefono e mi alzai dal letto per andare in bagno e sentii dei passi di fuga. Sapevo che si era avvicinata, ma fu prima lei a scrivermi: S: Fortunata mia figlia... I: In realtà io pensavo a quello che ho visto nella doccia... E lei, con la sua tipica e sottile ironia, passò all'attacco. S: E che avrai visto mai di bello? I: Niente. S: Davvero? I: Niente che non vorrei avere... La mattina seguente mio ...
... suocero e mia moglie andarono a ritirare dei referti e mia cognata era all'Università. Mi alzai e andai in cucina per fare colazione. Lei era lì ed eravamo soli e la cosa mi faceva già rizzare l'uccello, in quanto capivo che eravamo ad un punto di non ritorno. In silenzio andai a prendermi il caffè e lei mi toccò il culo, come spesso faceva, ma stavolta era diverso. I: La smetti di toccarmi il culo... E toccai anche io il suo stavolta, con delicatezza perché dovevo capire le sue difese (era pur sempre mia suocera e una "preda" difficile). S: Ma io sono tua suocera! I: Scusami se ti ho toccato, anche perché sogno da 17 anni di toccare qualcos'altro. S: Lo sò cosa vuoi toccare, ci sbirci sempre. E così si calò le spalline del vestitino e il reggiseno e ne uscirono quelle bocce enormi, che senza esitazione andai a toccare e iniziai a succhiare quei capezzoli che sembravano due sigari. "Vieni dalla mamma", mi disse... Allora la portai sul divano "Per approfondire", mi misi di spalle a lei e continuavo a strizzarle con gioia e iniziai a respirarle e a dare dei bacini e delle leccate sul collo, cosa che le provocava la pelle d'oca. Ormai era in mio potere e mi disse che la porta era chiusa a chiave e avremmo sentito la macchina arrivare, ma non avevamo molto tempo. Allora mentre continuavo a tastarla e a giocare con i suoi capezzoli mise una mano dietro la sua schiena alla ricerca della cerniera dei miei jeans, li aprì, entro velocemente nei boxer e lo tirò fuori. Era al massimo ...