1. Padre .... di mio fratello


    Data: 29/09/2020, Categorie: Incesti Autore: rococo

    Da quattro anni la mia vita non è più la stessa, gli accadimenti di quel giorno fatale di primavera scorrono ancora nella mia mente come le immagini di un film surreale.Poteva una storia come tante, una passione incestuosa come accade ai tanti ragazzi, soprattutto nella stagione morbosa dell�adolescenza, di avere per la propria madre. Anni turbolenti consumati in sogni proibiti e in seghe incessanti, ma nulla più. Eppure, una passione insistente, se è vero che, a 18 anni, nonostante a scuola ne avessi di compagne piuttosto belle ed anche intraprendenti, la mia testa (e il mio cazzo) continuava ad essere solo per lei. Mamma aveva allora 48 anni, un corpo formoso, sodo, abbastanza pronunciato nei punti giusti (seno, culo, cosce), una bocca procace ed uno sguardo magnetico che mi facevano vaneggiare.Quel pomeriggio cercavo inutilmente di concentrami nello studio. Ero dietro la porta della mia stanza socchiusa, mamma era in poltrona in salotto e sfogliava una rivista di moda con le gambe accavallate, le sue belle coscione scoperte erano una calamita per i miei occhi, ripassavo con lo sguardo quelle cosce carnose leggermente segnate dalla cellulite, trattenevo il respiro nel fissare il suo culo largo e maestoso, il suo seno pesante e traboccante che gonfiava la camicetta.Mi chinavo, cercavo di vedere meglio, il mio sguardo risaliva lungo il solco scuro dell'attaccatura delle cosce, intravedevo l'ombra delle sue mutandine nere, cominciavo a toccarmi il cazzo, lo tiravo fuori dai ...
    ... pantaloni e mi ripetevo sottovoce:�Mamma�. mamma�. aaahh � sìììì �.. aprile quelle cosce �.. sìììì �. dai, fammi entrare ��. mmmm �.. ti voglio!�Acceleravo il ritmo della mano, forse facevo un po� di rumore. Sentii che mi chiamava:�Tesoro, che fai, dove sei?��Sono nella mia stanza�, risposi con voce roca, �sto cercando di studiare un pò!��Avevo sentito dei rumori�. ma ti serve qualcosa?��No mamma, grazie.�Tornai frettolosamente alla mia scrivania, temendo che ora lei venisse a sincerarsi, con la paura di essere scoperto, allacciai velocemente i pantaloni, con il cazzo ancora duro e teso, e aprii un libro a caso facendo finta di leggere. Il cuore mi batteva forte, la sega interrotta mi aveva lasciato dentro una voglia esplosiva.Se avessi dato ascolto agli istinti mi sarei avvicinato dietro la sua poltrona, le avrei infilato di soppiatto una mano nella scollatura, e poi nulla mi avrebbe fermato: le avrei strizzato i capezzoli, mordicchiato il collo e �. quel che accadeva, accadeva. Chissà, mi chiedevo, se non sarebbe valsa la pena di tentare!? Può darsi che lei ci sarebbe stata, che sarebbe stata comprensiva con me, soprattutto se avesse visto i pantaloni che stavano per scoppiare�..Ma i miei pensieri furono bruscamente interrotti dal cigolio della porta che si apriva, era lei che, apostrofandomi con affettuosa severità, mi chiese:�Ma davvero stai studiando?��Sì, mamma, domani ho l'interrogazione in storia�. gli esami di maturità si avvicinano�, risposi un pò balbettando.�Vuoi ...
«1234...7»