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Alla baita
Data: 29/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: nefertari72
... e non osava guardarlo negli occhi: era una schiava e quell'uomo era il suo Padrone. Una punta di invidia sfiorò il suo animo, quello era il tipo di rapporto che aveva sempre cercato anche lei. Prostrarsi ai piedi di un uomo, essere la sua proprietà, appartenergli in tutto e affidarsi a lui totalmente e senza timori. Spesso prima di addormentarsi, a notte fonda, Silvia immaginava di trovarsi nuda e stesa su un tavolo, con le mani legate sopra la testa ed il cuore che le rimbalzava nel petto. Il turpe desiderio di essere violata da mani esperte, la pelle che fremeva sotto il tocco di dita audaci e perverse... l'incontrollabile desiderio di subire una punizone... Si svegliava di soprassalto, madida di sudore, la mano tremante nelle mutandine, a cercare il fulcro del suo piacere. Un brivido di eccitazione le percorse la schiena. Quell'uomo aveva l'aspetto duro del dominatore che aveva sempre visto nei suoi sogni e sua sorella non era in grado di comprendere la natura di quel rapporto. La signora presentò Silvia al fratello spiegandogli la situazione e lui non batté ciglio. Per tutta la cena, a parlare fu quasi unicamente la donna di mezza età. Silvia rispondeva educatamente alle sue domande, ma la sua mente stava fantasticando su come sarebbe proseguita la serata. Lisa, con lo sguardo fisso sul piatto, mangiava in silenzio. L'uomo parlò appena, palesando una voce baritonale profonda, probabilmente attendeva con pazienza che la sorella si congedasse da loro. La presenza ...
... dell'estranea non lo infastidiva di certo. Terminata la cena, Lisa sparecchiò e Silvia fece per aiutarla, ma una mano forte e autoritaria la bloccò posandosi con decisione sul suo braccio. Silvia sussultò come se avesse preso una scossa. Non occorrevano parole, l'ordine era di stare ferma. Lisa lavò i piatti e sistemò la cucina, mentre la signora beveva vino rosso in gran quantità. Poi la donna si decise ad andarsene e salutando tutti uscì per tornarsene a casa propria. Non appena si sentì l'uscio chiudersi, accadde qualcosa che a Silvia piacque moltissimo. Fu come folgorata da una scossa elettrica e ringraziò il cielo di essere seduta, perché le gambe non l'avrebbero retta, tanta fu l'emozione che provò. Lisa si sfilò di dosso la maglia e i suoi lunghi capelli neri sfiorarono i rosei capezzoli dei suoi piccoli seni armoniosi. Con disinvoltura portò le mani alla vita e slacciò i pantaloni, li fece lentamente scivolare lungo le cosce rivelando la propria innocente nudità. Silvia fu nuovamente scossa da un fremito: Lisa non indossava biancheria intima ed il suo giovane e delicato sesso era completamente depilato. Invitava ad essere sfiorato, baciato, lambito da lingue indiscrete .. Silvia sentì il fuoco arderle dentro ed una intensa e devastante sensazione di calore le invase il bassoventre, facendola sentire inevitabilmente umida tra le cosce. Lisa aprì un cassetto della credenza e dal suo fondo prelevò qualcosa; era un collare di cuoio con un anello di ottone, se lo allacciò al collo e ...