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La Coinquilina cap.13
Data: 07/12/2017, Categorie: Etero Autore: Saretta
... realmente volesse fare. In pochi secondi Laura rimase in reggiseno. Era di pizzo nero molto trasparente. I suoi seni erano piccoli ma pieni e Gustavo vide subito i suoi capezzoli puntarlo dritto mentre lei si collocò le mani sui fianchi. “Ecco, dimmi cosa senti adesso” gli chiese Laura. “Mah...io veramente...non so….” Gustavo si sentì il burattino di un gioco perfido ideato apposta per lui da un destino ingrato. Tutte le donne erano come Sara e lui non se ne era mai accorto? Si sentì ancora più confuso. “Beh puoi anche dirmi che non senti nulla perché non sono di tuo gradimento” “N...no, sei una bella donna, niente da dire….” rispose Gustavo con il volto in fiamme. “Stai avendo un’erezione? Ti sta piacendo guardarmi?” “Laura io….non credo che sia il caso..” “Rispondimi” “S...sì….mi sento eccitato e m...mi piace guardarti”. Laura si rivestì lentamente e tornò a sedersi. “Perfetto, hai avuto una reazione normalissima della quale non mi sono stupita né scandalizzata. Imparerai a non farlo nemmeno tu. Ci vediamo venerdì prossimo alle 18 se ti viene bene” Gustavo si sentì perso e non riuscì a far altro che annuire ed alzarsi. Uscì dalla stanza ancora sconvolto e non sentì neanche la segretaria salutarlo. Raggiunse la macchina e si sedette ancora frastornato. Che soluzione era quella? A cosa voleva arrivare? Era certissimo che i suoi incontri con Laura non si sarebbero spinti oltre ma forse non era proprio quella, la terapia di cui aveva bisogno. Lui voleva “guarire” e invece ...
... sembrava che la psicologa lo volesse sempre più “malato”. Aspettò prima di mettere in moto e si toccò leggermente i pantaloni. Aveva ancora il sesso gonfio e duro. No, non poteva essere quella la soluzione. Si infervorò e si diresse velocemente a casa con l’idea di chiamare lo studio di Laura per annullare il prossimo appuntamento e dimenticarsi di quell’esperienza. Parcheggiò dietro il parco vicino casa sua, voleva prendere un po’ d’aria prima di tornare a casa e trovarsi la sua coinquilina nei suoi soliti outfit osceni. Decise di attraversare il parco e di sciacquarsi la faccia con l’acqua della fontanella. Non c’era quasi nessuno, solo un signore sulla settantina con il cane e una madre con un passeggino nel quale si agitava il figlioletto. Sull’ultima panchina, prima della fine del parco, vide due ragazzi abbracciarsi, seduti, uno davanti all’altro. Li osservò per un paio di secondi e vide lei staccarsi da quell’abbraccio per iniziare a baciare il suo partner con una certa passione. L’occhio di Gustavo cadde subito sulla mano destra del ragazzo che senza esitare, si infilò sotto il maglione di lei. Sentì il suo cuore accelerare e si fermò di scatto. Trovò un timido nascondiglio dietro un albero. Fece capolino per continuare a guardare i due giovani amanti osservando chiaramente, grazie alla luce dei lampioni, come si stessero palpando. La mano del ragazzo massaggiava i suoi seni mentre lei si stava lasciando andare a piccole smorfie di piacere. Vide la ragazza guardarsi un po’ ...