1. La scoperta del cruising


    Data: 01/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Romalaquila

    ... vedere da chi era dietro di me mentre anche i miei vicini facevano lo stesso. Erano due ragazzi molto carini: quello alla mia destra avrà avuto non piu di 35 anni, aveva i capelli brizzolati e un pizzetto di colore misto tra nero e bianco. Era più alto di me e aveva tutta l'aria di nascondere un corpo mozzafiato sotto quel maglioncino. E tra le gambe aveva una mazza non indifferente, lunga e larga. Quello alla mia sinistra era invece un ragazzo della mia età, capelli mossi e un viso apparentemente innocente con un bel cazzo bagnato e un fisico normale. Li squadrai senza accorgermene.
    
    La sega continuava, e nei momenti in cui la gente diminuiva o eravamo soli riuscivamo anche a smanettarci a vicenda. L'eccitazione di venire scoperti mi stava contagiando e mi facevo sempre più audace. Il 35enne sborrò mentre lo segavo in un momento di calma, schizzò all'interno dell'orinatoio (che peccato, avrei voluto sentirla sul mio petto) e dopo essersi pulito con un fazzoletto uscì. Ero rimasto con il ragazzetto della mia età, ed eravamo più arrapati che mai. Continuammo il gioco di seghe come se fosse uno "stop and go", e non mi accorsi del tempo che stava passando. Ad un tratto si rimise il cazzo nei pantaloni, si avviò verso una cabina vuota ed entrò.
    
    Pensando mi avesse abbandonato per completare l'opera da solo, rimisi il cazzo nelle mutande e mi girai, andando verso i lavandini. Mi lavai le mani e appena finii di asciugarle il ragazzo aprì la porta e mi fece cenno di entrare, ...
    ... insistendo come per dire "ma che sei scemo?". Sicuramente potevo entrare anche prima che mi facesse segno, ma non avevo minimamente idea che si facessero cose del genere nei bagni. Ingenuo.
    
    Per fortuna le cabine non sono piccole e in due ci si sta abbastanza bene. Una volta entrato ci trovammo faccia a faccia, cazzo a cazzo. Iniziammo a segarci a vicenda, senza baciarci, non sapendo quali fossero le sue intenzioni. Le nostre cappelle bagnate si incontravano spesso e ogni tanto prendevo entrambi e cazzi e li segavo con una mano sola. Poi non resistetti: le mie gambe si piegarono, staccai le mani da quel cazzo e me lo infilai in bocca, tutto. Il tutto successe come se fosse ormai un automatismo, quando in realtà era la seconda volta che succhiavo qualcuno e non mi spiegavo come fosse possibile che quella mazza sparisse senza problemi nella mia gola. La sentivo che toccava l'ugola, che la superava, e sentivo i peli del pube toccarmi il naso. Le palle mi sfioravano il mento ogni volta che mi strozzavo con il cazzo di quello sconosciuto con il quale non avevo scambiato nemmeno un "ciao", e mentre lo succhiavo con foga guidavo il ritmo del pompino aggrappandomi con le mani alle sue chiappe. Le tenevo strette tra le mie mani: erano belle tonde, più piccole delle mie, ma sode. Chissà quanti cazzi avevano preso, ero quasi invidioso di lui e della sua disinvoltura.
    
    Mi presi una pausa dal pompino e i nostri visi tornarono alla stessa altezza. Ci segammo nuovamente a vicenda e poi fu ...