1. La scoperta del cruising


    Data: 01/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Romalaquila

    ... il suo turno. Si abbassò e mi spompinò con maestria. Ah quanto avevo da imparare ancora! Mi pompava e mi segava in contemporanea, come se un gesto fosse il prolungamento dell'altro. Quando si staccava dal cazzo per rifiatare si prendeva cura delle mie palle leccandole a fondo mentre mi masturbava con forza. Purtroppo però non durò molto e ci scambiammo di nuovo. Sta volta ero deciso a farlo venire: mi impegnai e succhiai, leccai, tastai ogni singolo centimetro dei suoi genitali, e mentre lo spompinavo sentivo la sua precum che usciva e mi invadeva la bocca del suo sapore. Avevamo ormai entrambi i cazzi durissimi e eravamo vogliosi di sborrare, io ero arrapato come non mai e non volli staccarmi.
    
    Continuavo a succhiare, sentivo che era vicino all'orgasmo, il ragazzo ansimava silenziosamente con le spalle appoggiate al muro mentre aveva iniziato ad abbozzare qualche movimento di bacino come se volesse scoparmi la bocca. Le vene si erano gonfiate e tra le labbra ne sentivo una in particolare che segnava il cazzo del ragazzo sul lato destro. Ogni tanto stringevo i denti per abbozzare un morso mentre lo tiravo fuori, ma lo riaffondavo nella mia gola senza che nulla lo toccasse eccetto la lingua. Succhiavo con forza la cappella come a voler tirare fuori il liquido contenuto nelle palle che attendeva di essere sparato. Poi arrivò, forte e abbondante. Uno, due, quattro e non so quanti schizzi mi riempirono la bocca di calda sborra, mentre potevo sentire il cazzo che si contraeva ad ...
    ... ogni getto. La sensazione di qualcuno che ti viene in bocca è magnifica, senti quella persona in tuo potere e che si lascia andare facendo cadere ogni difesa, la vedi mentre chiude gli occhi e inclina la testa all'indietro mentre si dimena, incerta se continuare a tenere il cazzo nell'orifizio che lo sta accogliendo o se lasciarlo li e continuare a godere per mano, anzi per bocca di qualcun altro. Purtroppo però non ingoiai. Sputai la sborra nel cesso, sapendo che presto si sarebbe mescolata alla mia.
    
    Il ragazzo infatti non scappò come credevo ma iniziò a masturbarmi mentre era dietro di me, muovendo la sua mano velocemente mentre mi stringeva il cazzo con decisione. Ormai ero vicino e sentii le scosse che precedono l'orgasmo arrivare sempre più forti, fino a quando esplosi con getti potentissimi imbiancando il muro dietro il cesso con sette o otto fiotti di calda sborra.
    
    Il mio cazzo era ancora nella mano del ragazzo e non accennava a diminuire di dimensioni, quando decisi che era ora di andare. Mi ripulii e prima che me ne potessi accorgere ero solo nel bagno. Velocemente chiusi di nuovo la porta a chiave e aspettai qualche minuto prima di uscire per non dare nell'occhio, ne approfittai per pisciare. Era stata un'esperienza fantastica, dove non erano stati il pompino e la sega i protagonisti, ma la paura di essere scoperti, il fatto di non essere soli. In più non servivano inutili convenevoli tipo presentazioni o timide risposte fatte a domande scontate: arrivavi, lo ...