1. Belle palle


    Data: 01/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... sbottò e si allontanò, quasi seccato che non gli avessi dato motivo di dirmene quattro o che.
    
    Diedi un’ultima occhiata con la coda dell’occhio al suo culetto polposo, poi mi tolsi la mano dall’inguine ormai tornato alla normalità e mi persi nuovamente in un placido corso di pensieri e fantasie.
    
    Fu lo splash di un tuffo a riscuotermi, o meglio a svegliarmi: allungai gli occhi verso la piscina e vidi la testa bionda di Belle Palle che si tuffava ed emergeva dall’acqua, secondo il ritmo possente del delfino. Era uno spettacolo, e immaginarmelo nudo, con l’acqua che gli turbinava attorno allo scroto fluttuante ad ogni spinta in avanti mi dava i brividi.
    
    Vedete un po’ che razza di immagini riesce a produrre una fantasia malata quando si fissa su un suo feticcio: ‘lo scroto fluttuante ad ogni spinta in avanti…’, neanche una telecamera avrebbe saputo figurare meglio questa immagine nella mia mente. Mi disposi ad assistere all’emersione dalle acque di quel superbo animale, che infatti dopo una decina di vasche, si accostò al bordo della piscina, ovviamente dal mio lato, e rimase un momento ad ansimare, dopo avermi lanciato un’occhiata di sbieco.
    
    Poi si sollevò, facendo forza sulle braccia, e venne fuori con un agile balzo. Appena fu in piedi, i miei occhi corsero subito lì… i genitali gli si erano rattrappiti nel freddo dell’acqua, ma dopo un attimo che era fuori, la pelle raggrinzita dello scroto cominciò a rilassarsi e a cedere sotto il peso dei grossi ovuli. A parte ...
    ... il folto ciuffo dorato del pube e una leggera peluria sul petto, la pelle che gli fasciava morbidamente i muscoli era liscia e levigata; non riuscivo a capire se era depilato o glabro naturale, ma la cosa non aveva la minima importanza.
    
    Dopo essersi scrollato l’acqua di dosso, Belle Palle si mosse per andar via, passandomi inevitabilmente accanto per raggiungere gli spogliatoi o magari la sua postazione. Lo seguii con gli occhi fissandogli spudoratamente l’inguine, il cazzo molle, i coglioni penzolanti che ad ogni passo gli sbattevano ora su una coscia, ora sull’altra. Giunto alla mia altezza, mi lanciò un’occhiataccia, ma stavolta non disse niente.
    
    Per quel paio d’ore che rimasi lì, non mi capitò più di vederlo: forse era andato via, forse non si era più mosso. Nel frattempo capitarono altri manzi a fare il bagno, ma niente di che al confronto; per cui ad un certo punto mi stufai, raccolsi le mie cose e mi avviai verso gli spogliatoi. Feci una doccia veloce per togliermi il grosso del sudore, poi raggiunsi il mio armadietto. Stavo giusto cercando la chiave nel marsupio, quando mi sentii afferrare per un braccio e tirare con forza. Mi accorsi che si dirigeva verso i gabinetti.
    
    “Ma che cazzo… - cercai di divincolarmi, mentre venivo trascinato letteralmente di peso - Lasciami!”, ma era una furia inarrestabile.
    
    Ero già davanti alla porta aperta di un box, quando riuscii a girare un attimo la testa e scorsi il volto imbufalito di Belle Palle. Che ci faceva lì? Non sarà ...