1. Belle palle


    Data: 01/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... mica stato ad aspettarmi tutto quel tempo? E per cosa?
    
    “Cosa vuoi?”, riuscii a dire, mentre mi spingeva nel box e chiudeva la porta alle sue spalle.
    
    Temetti che volesse suonarmele: gli etero sono imprevedibili, non si sa mai come possono reagire, se li tocchi sul vivo. Ma io lo avevo solo guardato, gli avevo solo detto che era affascinato dalle sue palle…
    
    Col volto truce, Belle Palle mi spinse indietro; sbattei coi polpacci alla tazza e fui costretto a sedermi: fu così che mi trovai faccia a faccia col suo cazzo mezzo duro e la fantastica sacca dei suoi coglioni. A quella distanza l’afrore pungente dell’ inguine sudato mi penetrò nelle narici, mi scese fino ai polmoni e mi ritrovai a inspirarlo profondamente con aria beata.
    
    A quel punto, lui con una mano si sollevò il cazzo ormai in pieno turgore, con l’altra mi prese per la nuca e mi spiaccicò la faccia sui suoi coglioni!
    
    “Hai detto che ti piacciono, - ringhiò – leccali, allora, leccali, puttana d’una cagna!”
    
    Cercai di scostare la testa per respirare, ma lui me la premette ancora più forte.
    
    “Ti ho detto di leccare, cazzo!”, mi intimò.
    
    “Ok, ok, - riuscii a biascicare a mezza bocca – te li lecco, ma sto soffo…cando…”
    
    Allora, lui allentò un po’ la pressione, così riuscii a fare un profondo respiro, poi accostai le labbra a quella pelle così incredibilmente morbida, calda, levigata e la sfiorai con la punta della lingua. Il sapore era salmastro, quello di una giornata di sudore, ma incredibilmente ...
    ... gustoso. Se la prima leccata fu esitante, all’improvviso sentii scatenarmi dentro tutta la libidine di un desiderio represso: mi avventai su quelle palle e presi a slinguazzarle con foga dal basso fino all’attaccatura del cazzo. E i sospiri del tipo, l’abbandono con cui si appoggiò con le spalle alla parete allargando ancora di più le gambe, mi convinse che era giusto quello che si aspettava, giusto quello che desiderava.
    
    Continuai il mio lavoro, infervorato ulteriormente dai suoi sospiri soffocati, dal leggero tremore che gli percorreva le gambe. Provai a prendergli in bocca entrambi gli ovuli, ma erano troppo grossi, allora me li cucchiaiai in bocca con la lingua uno alla volta… li succhiai golosamente, strappandogli un leggero gemito di dolore, li spremetti con delicatezza fra lingua e palato, quasi fossero due grosse prugne mature. Cercai anche di spingermi con la testa in mezzo alle sue cosce per arrivargli a leccare il retro dello scroto, ma lui non mi agevolò, evidentemente stavo entrando in una zona proibita.
    
    Ad un tratto, mentre mi tenevo un ovulo in bocca, succhiandolo e mulinandogli attorno la lingua, mi accorsi di strani sussulti. Tirai indietro la testa e lo vidi con la faccia stravolta che si stava masturbando. Fissai un momento il suo cazzo enorme attorno al quale la sua mano scorreva su e giù, ma subito mi sentii prendere per la nuca e spiaccicare nuovamente la faccia sullo scroto ormai fradicio di saliva.
    
    Ripresi a leccare ancora più eccitato; ma durò ...