1. Passione Ancestrale


    Data: 02/10/2020, Categorie: Maturo Tabù Autore: camel1913, Fonte: xHamster

    ... insolitamente disfatto,presumibilmente la madre vi si era distesacome sopra un triclinio.“Siediti, Piero…. aspetta un attimo che tiporto qualcosa da bere”.Si era seduto ed aveva avvertito subito ilcalore del corpo che vi si era adagiato; maaveva anche notato che la madre, con unmovimento furtivo, aveva nascosto qualcosasotto il cuscino. Appena la donna andò incucina, Piero sollevò il cuscino e quello che viscoprì lo lasciò senza fiato: un cazzo di gomma!Aveva già la mente in ebollizione, ora l’ideache sua madre si stesse dando piacere con quelfallo artificiale lo fece arrapare come unabestia.Quando la madre tornò con un liquorino e gli sisedette accanto, lui si sforzò di sorriderlelanciandole una battuta allusiva:“Mamma, mi dispiace molto se ti hodisturbata… se ho interrotto qualcosa di …. dipiacevole…..”.“No, Piero, ma quale disturbo! …. non haiinterrotto niente …. che c’è di più piacevoleche ricevere la visita del proprio figlio?”A quel punto il giovane si fece coraggio, scostòil cuscino e tirò fuori il fallo di lattice:“Beh, forse qualcosa di più piacevole c’è ….magari questo!....”.Gilda arrossì violentemente e abbassò losguardo, sospendendo a respirazione. Ma lui laincalzò con voce melliflua:“Mamma, mica devi vergognarti…. è normaleche una donna abbia delle voglie e debbasoddisfarle…. semmai è un peccato che debbafarlo da sola ….”.Gilda era come paralizzata dalla sorpresa e dalpudore, non riusciva a dire una parola né aguardare in faccia il figlio. Poi, ...
    ... sempretenendo gli occhi bassi, bofonchiò pocheparole di giustificazione:“Scusa, ma ero sola e un po’ malinconica ….così, guardando la TV, mi è venuto un po’ ilcapriccio …..”Sì, ma com’è che aveva quel fallo di lattice?Evidentemente non era la prima volta. MaPiero non infierì, anche se quell’inizio diconfessione lo incoraggiò a farsi più audace. Siaccostò di più alla madre, con un braccio lecinse le spalle, con l’altra mano prese quelcazzo finto e glielo avvicinò al gremboaggiungendo:“Mamma, ti voglio bene … non c’è nulla dimale, non ti angustiare… se vuoi ti aiuto io!”.A quel punto la madre gli lanciò uno sguardoallucinato rispondendo: “Ma che dici, Piero, seiimpazzito? Come ti permetti a rivolgerti a mecosì?”.Ma Piero, per nulla intimorito, si avvicinòancora di più, le accarezzò il volto con faremolto affettuoso e, nel contempo, cominciò afare pressione con la punta del fallo all'altezzadell'inguine:“Su, mamma, di me non ti devi vergognare….aiutarti a godere, vederti godere, sarebbe perme un piacere immenso…. anzi, se lo vuoisapere, mi piacerebbe tanto che sia io a fartigodere…”Gilda non credeva alle sue orecchie. Comepoteva suo figlio dirle certe cose? Ma quandolui, approfittando del momentaneo stato diconfusione della madre, le prese una mano e laportò a saggiare la sua patta rigonfia, Gildanon trovò la forza di resistere.“Mamma”, gli soffiò lui in un orecchio, “è unacosa che ho sempre desiderato!”Gilda cominciò a vacillare. In fondo aveva unagran voglia quella sera ed era stata ...