1. Uno alla volta


    Data: 07/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: scrittoreitaliano

    ... con la mano. "Ti possiamo chiedere una cosa?" fece. Avevo già capito e sentivo un calore che dal basso mi saliva fin su alla testa, facendomi avvertire il mio battito attraverso il pulsare delle tempie. "Certo!" risposi io. Senza mezze misure e con il tono di chi cerca complicità mi domandò "Ma a te piacciono anche gli uomini?". Fingendomi sorpreso e sorridendo con forzato imbarazzo, gli domandai a mia volta "Perché?". "Beh, noi dobbiamo aspettare che ci vengano a prendere e, se ti andava, potevamo prenderci un caffè lì dietro al deposito." e dicendomi questo mi accarezzo velocemente il mento con aria sicura.
    
    Una piccola parte di me era in allarme. Dopotutto avevo una grande responsabilità e quei tre mi sembravano tipi pronti a tutto, anche a fingersi disponibili per poi derubarmi o, peggio ancora, entrare nel deposito e fare chissà cosa. Che fare? Senza pensarci su troppo e pieno di eccitazione "Ok, ma a una sola condizione e cioè che entriate uno alla volta." dissi loro con tono deciso. "Va bene" ribattè il capo, scambiandosi un'occhiata complice con gli altri due. "E chi viene prima?" mi fece. "Entra tu" gli risposi.
    
    Quello che fino a pochi istanti prima mi era apparso come un ragazzaccio di strada, lontano dagli occhi dei suoi amici, mi sembrava un pivellino timido e inesperto quando, condottolo nel retro del deposito dove c'era la brandina, lo guardai con eccitazione chiedendogli cosa volesse fare. "Mi fai un bucchino?" disse con aria impacciata e restando ...
    ... sull'attenti. Annuii e subito mi inginocchiai, sbottonandogli i jeans e tirando fuori un cazzo di tutto rispetto, non troppo grosso, ma abbastanza lungo e con una bella cappella gonfia, di quelli che quando li prendi nel culo li senti arrivare fino in fondo. Ce l'aveva già duro e, reggendomi con entrambe le mani ai suoi jeans abbassati, muovevo la testa avanti e indietro facendomi scivolare il suo cazzo sulla lingua. Dopo un po' mi chiese se si poteva mettere comodo e stendere sulla brandina. Lo feci stendere con i piedi che toccavano per terra ed io, inginocchiato tra le sue gambe aperte, mi gustavo in tutta la sua verticalità quel cazzo turgido e pulsante, reso lucido dalla mia saliva. Preso dall'eccitazione gli infilai anche una mano tra le gambe, alla ricerca del suo buchetto, ma lui subito mi bloccò con una mano, facendomi capire che non potevo. Dopo qualche istante, sentii le sue gambe muscolose fremere e capii che stava per esplodere. Allora cominciai a passargli la lingua dalla base fino alla punta, muovendola su e giù, fino a quando la sua cappella iniziò a emettere fiotti copiosi di sperma. Stringendo le labbra e muovendo la testa, mi fece un'occhiata di congratulazione, quasi come se non credesse che un ragazzo potesse essere così bravo a succhiare. Si ricompose velocemente e tornammo fuori, dove ci attendevano gli altri due.
    
    Il secondo ragazzo era più scuro, sia di carnagione che di capelli, più basso rispetto al capo e un po' più muscoloso. A guardarlo bene, era ...