1. 134 - Elena e il ritorno dal viaggio di nozze.


    Data: 08/10/2020, Categorie: Etero Incesti Cuckold Sesso di Gruppo Lesbo Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Alcuni giorni dopo il nostro rientro dalla Tunisia e precisamente un sabato sera, Elena e io decidemmo di andare a far visita ai suoi genitori, per portargli i souvenir che avevamo acquistato per loro.Mia suocera, che si chiama Patrizia, come vi ho già detto in precedenza, è una donna molto piacente, che porta i suoi cinquant�anni con una certa disinvoltura. Contrariamente alla figlia, ha un seno opulento, credo che porti un reggiseno di quinta misura e mi ricordo che tempo addietro, l�avevo vista al mare in costume e mi era parso che le sue tettone, fossero anche abbastanza toniche e sode. Ha fianchi abbondanti, un bel culone, anch�esso sodo e senza ombra di cellulite e poi un bel paio di gambe lunghe e ben tornite. Di viso è identica a sua figlia, ma con un che di conturbante, particolarmente sexy e attraente. Quando ti parla ti fissa sempre negli occhi e io, in quegli occhi, ci leggo sempre la lussuria più sfrenata e la porcaggine che è intrinseca in lei.Non ho mai confessato questi miei pensieri ad Elena e nemmeno le ho mai detto che avrei desiderato prendere sua madre, sbatterla nel letto e fotterla fino a farle urlare il suo immenso piacere, no, di certo non gliel'ho mai detto!!Quella sera chiesi ad Elena se suo padre era in casa o se era, come spesso accadeva, in giro per lavoro e lei mi confermò questa seconda ipotesi. Sapendo che Patrizia aveva un amante, dissi allora a mia moglie che sarebbe stato più opportuno telefonare prima, per avvisare della nostra ...
    ... visita, ma lei mi rispose che voleva farle una bella sorpresa. Io sono sempre stato contrario alle sorprese, perché a volte esse creano antipatiche circostanze, che si rivelano poi essere molto imbarazzanti per tutti. Così Elena si infilò nella borsetta le chiavi di casa di mia suocera e in macchina attraversammo la città. Erano le dieci di sera, quando arrivammo davanti a casa di Patrizia, io feci ancora un tentativo e cercai di suonare il campanello, la mia consorte mi chiese se ero scemo o se lo facevo e mi bloccò la mano a pochi millimetri dal pulsante. Infilò le chiavi nella toppa della porta a vetri che dava nell�androne del condominio e la aprì. Salimmo in ascensore e ci fermammo al secondo piano.Dissi a Elena di provare almeno a bussare, ma lei infilò la chiave della Mottura e aprì la porta di casa. Ecco fatto il patatrac!!! Casa al buio e un leggero fascio di luce che proveniva dalla camera da letto di mia suocera. Elena e io udimmo voci e mugolii inconfondibili. La mia ingenua moglie mi disse:�Che strano!! Eppure sapevo che papà non era in casa!!!��Elena, andiamo via forse è meglio!!��Ma dai figurati, sono i miei genitori, non ti preoccupare!!�Poi la sveglissima, aprì la porta. Come estremo tentativo cercai di trattenerla per un braccio, lei si divincolò e spalancò completamente l�uscio. Sul letto matrimoniale, di profilo, la maiala di mia suocera era presumibilmente �seduta� sul cazzo di un giovane uomo, lui le strizzava le grosse poppe mentre lei gli danzava sopra ...
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