1. Le mie prime masturbazioni - vecchi ricordi


    Data: 08/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Chase90, Fonte: Annunci69

    ... di turno, che doveva essere rigorosamente senza slip interno! Perché? Ve l'ho appena raccontato! Ma vi racconto un altro paio di episodi, per rendere meglio l'idea. Durante il periodo del liceo, non vedevo l'ora di andare al mare con le mie compagne di scuola e con le mie amiche. Vederle in costume, era meglio di una sega su qualche rivista per adulti rimediata sotto banco. Ma anche io, con il passare del tempo, iniziavo a prendere atto di essere ogni tanto al centro dell'attenzione delle prime fantasie erotiche di alcune ragazzine. Cosciente della situazione, davo loro quello che volevano. Ogni occasione era buona per mostrargli il mio pisello: avevo sete? Piegandomi per aprire la borsa frigo, facevo (forzavo) uscire il mio pisello, la mia cappella, su un lato del costume. Vedere i loro visi fare finta di niente ed arrossire, mi davano un potere ed una eccitazione stratosferica. Ogni tanto capitava che qualche amica coraggiosa e piú vivace, me lo faceva notare: "Chase, hai il tuo coso di fuori". Ed intanto gli dava uno schiaffetto per farlo rientrare. Non chiedevo di meglio. Quel tocco di pochi secondi allora, valeva quanto una scopata di oggi! In altre occasioni, specialmente nel primo pomeriggio dopo aver mangiato, le ragazze si mettevano sotto il sole ad abbronzarsi. Ed io, paziente, aspettavo come sempre che la stanchezza pomeridiana prendesse il sopravvento su di loro. Era allora che mi masturbavo quasi sotto i loro occhi. Mi mettevo di fianco, spalle a loro, facendo ...
    ... uscire il mio cazzo da sotto i boxer. Quindi lo afferravo con una mano ed iniziavo a farmi una sega. E mentre lo facevo, guardavo attraverso le scollature che si creavano nei loro costumi. Qualcuna a pancia in sotto, cercava di prendere in parte il sole integrale. Allora sbirciavo quelle tettine schiacciate sull'asciugamano mentre mi masturbavo. E dovevo farlo in silenzio. Non potevo ansimare, non potevo gridare od emettre ogni altro tipo di suono. Dovevo godere e venire in silenzio. Stavo diventando un professionista della sega. Alcune volte sborravo sulla spiaggia, sempre di fianco, altre rischiavo schizzando sul loro costume. Ma solo quando ero certo che dormivano in un sonno profondo. E comunque non gli spruzzavo piú di un paio di schizzate, le altre le "direzionavo" verso il basso sulla spiaggia. Quelle sul costume si sarebbero asciugate subito e comunque sarebbero sembrate macchie di crema... di cazzo! In ogni caso sulla spiaggia posso dire di aver dato il meglio di me. Potrei stare qui a raccontare altri cento episodi: partendo da quando tuffandomi in mare, facevo di tutto per far si che la pressione dell'acqua mi sfilasse il costume, oppure quando dovevo cambiarmi a fine sera e facevo finta di spogliarmi in un posto appartato quando ero sicuro che invece le mie amiche mi vedevano. O ancora, quando mi masturbavo con le onde del mare. Cercavo un posto isolato e mi facevo il bagno nudo. Tra tuffi, movimenti particolari e qualche toccata volontaria della mia mano, facevo di ...
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