1. Crociera (5° parte - 2) - orgia finale


    Data: 09/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... culo. Pina brama per averlo di nuovo dentro, ma il turco lo fa disperare di lussuria. Poi, introduce solo la cappella, rimane così un po’ finché lo sfintere di Pino, contraendosi, ingoia spontaneamente tutta l’asta. Il biondino gode, ma subito Ahmed ritira fuori il suo cazzo. “No, no!”, protesta Pino.
    
    “Sta calmo”, gli dico, “vedrai…”.
    
    Allora il biondino mi guarda e si accorge che sono rimasto senza cazzi da soddisfare. “Ehi! Che ne dici di farti ripassare di nuovo da Enrico?”.
    
    “MMMMMMM, bella idea!”, ammicco, guardando il gigante con occhi vogliosi da gran troia e passandomi la lingua sulle labbra. Prima di farmi penetrare, però, mi avvento su quella mazza spaventosa e gli faccio una pompa spettacolare per rintostarla al meglio. Quando la sento bella dura e vibrante dico ad Enrico di scoparmi. Allora lui si posiziona dietro di me e mi assesta uno dei suoi colpi violenti. Il mio corpo salta sul letto, ma stavolta non c’è dolore né bruciore, ma un brivido di godimento mi percorre tutta la schiena e mi fa urlare di piacere. Enrico non si risparmia, esattamente come prima, e i suoi colpi laceranti sono fonte di un’eccitazione infinita.
    
    D’un tratto vengo distratto da una nuova protesta di Pino: “Oh no, NO! Così mi spezzi l’eccitazione, stronzo!”. Lo vedo sospeso sul cazzone del turco che punta al suo buco. Lui cerca di spingersi giù per impalarsi, ma le braccia di Ahmed sono più forti delle sue gambe. Poi, cogliendo di sorpresa un Pino ormai esausto, il turco gli molla ...
    ... i fianchi e lui ricade sulla verga infilzandosi fino in fondo. Pino, allora, urla per la lacerazione che certamente Ahmed gli ha provocato dentro, ma non desiste e, come una furia, inizia a prendersi tutto il piacere che il turco gli ha negato fino ad ora, rimbalzando e andando incontro al bacino dello stallone che lo percuote energicamente. Pino gode urlando, si strizza i capezzoli e agita il culo come una puttana infoiata.
    
    Anch’io, adesso, vado incontro ad Enrico col mio culo, spingendomi la sua mazza sempre più in fondo. Mi sollevo e gli abbraccio il collo, baciandolo in bocca, mentre, usando i miei lombari, continuo ad agitare il mio culo verso di lui che non smette di sbattermi. D’improvviso, fa uno strattone indietro e, uscendo da me, sembra che si porti via un pezzo di intestino. Subito rientra e il mio corpo si irrigidisce. Poi esce e rientra di nuovo, e così diverse volte.
    
    “Ehi, amico!”, rantola Pino, “il mio sta arrivando. Tu che mi dici?”.
    
    “Anch’io ci sono quasi”.
    
    Enrico ritorna dentro di me ed io riprendo a sbattere il mio bacino contro il suo. Il mio corpo comincia ad essere preso dagli spasmi e gemo sempre più forte.
    
    Anche Pino, che continua a sbattersi il cazzone del turco nelle viscere, inizia a mugolare di godimento.
    
    Improvvisamente, però i nostri stalloni ci abbandonano in preda agli scossoni. Ahmed si sfila da Pino e scende dal letto lasciandolo tremante, a pecorina sul bordo del talamo. Enrico, con un altro dei suoi strattoni, esce da me ...