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L'estate di Florian
Data: 10/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: BlackInk
Era un estate di tanti anni fa. Una di quelle estati interminabili, passata tra le varie case di zii, cugini, nonni; sballottato tra la pianura, la campagna, il mare e il lago.Adesso penso che fossero interminabili, visto che le vacanze durano solo pochi giorni e i pensieri le affollano più che i divertimenti, ma a quel tempo mi sembravano corte e compresse tra la fine dell�anno scolastico e l�inizio del successivo. I giorni volavano felici e spensierati mentre il mio corpo mutava e le vibrazioni che lo attraversavano si stavano amplificando.Finita la quarta superiore mi fiondai in treno in Riviera a casa dello zio Giuseppe e della zia Ennia. Ormai ero un cliente affezionato del loro �hotel� e facevo stretta comunella con Silvio, loro figlio e mio cugino. Le spiagge e i vicoli del centro ci avevano visto crescere, i commercianti ci conoscevano tutti e avevamo la nostra nutrita compagnia di vecchi amici e nuove entrate. Ogni anno qualcuno portava qualcuno e si faceva amicizia in fretta. Non era ancora l�epoca di smartphone e social network, così non sempre a fine stagione si riusciva a restare in contatto con i nuovi membri o le meteore. Ma andava bene così. Avevamo la memoria dei pesci rossi, ogni giorno quella piccola cittadina ci sembrava nuova.Quell�anno la novità si chiamava Florian, tedesco di Essen. Figura pienamente teutonica, tipico esempio della razza ariana. Alto, biondo, viso squadrato, portamento altero e bravo in tutti gli sport da spiaggia. Peccato fosse ...
... rigido come un manico di scopa quando si trattava di ballare e parlasse come la macchietta di Sturmtruppen: �Uno spaghetten mit cranchio.� diceva al cameriere.Eravamo talmente tanti che non avevamo bisogno dell�animazione: eravamo noi l�animazione di tutta la spiaggia. A volte un po� esagerati, spesso troppo sguaiati ma mai siamo caduti nel vandalismo. Non ci interessava �marcare� il territorio con tag, incisioni o scritte varie; non ci interessava rovinare la città, perché quella città era parte di noi e noi parte di essa.Eravamo in quell�età in cui tutto si scontra e s�incontra, in cui parli di politica e di cartoni animati, di compiti e di sesso. Il sesso, però, stava diventando l�argomento principale dei nostri discorsi, sia maschili che femminili. Sentire di nascosto quelle ragazze, che conoscevo fin da quando avevamo il ciuccio, parlare di ditalini, seghe, pompini e delle dimensioni di questo o quello, mi faceva sentire un po� in imbarazzo.Mio cugino Silvio, muscoli sempre ben tesi e pelle sempre abbronzata dalla vita marittima, era uno tra i più spettegolati e desiderati dalle ragazze e ragazzine, che lui prendeva e lasciava come caramelle appena assaggiate.Ma quell�anno Florian gli stava rubando il centro del palcoscenico. Il suo fisico statuario, la sua provenienza estera, i suoi occhi tanto azzurri da essere quasi trasparenti stavano minando la mascolina strapotenza di Silvio.Pur non essendo più il re incontrastato di quell�harem imberbe, mio cugino e Florian se la ...