1. Dimmelo


    Data: 10/10/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    In casa non c'era nessuno. Eravamo solo io e lui. Eravamo nella sua stanza. Il suo letto ci aveva accolti trepidanti di desiderio e lussuria. Lui era sopra di me… dentro di me… Mi sentivo piena di lui. — Dimmelo… — mi chiese sottovoce. Non avevo più voce. Feci segno di no con la testa. E spinse il suo cazzo con forza dentro di me. — Dimmelo… — sussurrò ancora al mio orecchio. Feci di nuovo no con la testa. Non volevo cedere. E di nuovo si spinse con forza dentro di me. — Dimmelo… Me lo chiese altre quattro o cinque volte, ma ogni volta dicevo di no. Era diventato un gioco. Lui mi chiedeva di supplicarlo di venirmi dentro ed io rispondevo di no. E ogni volta si spingeva in profondità, quasi facendomi male. Me lo chiedeva ogni volta che stava per venire, quasi implorandomi di accoglierlo dentro di me. Ma era quello che desideravo. Che il suo seme mi allagasse nuovamente. Ero piena di lui. La sua essenza era scorsa dentro di me senza barriere e senza limiti. Per due giorni aveva versato nel mio corpo la sua essenza di uomo. Versato senza impedimenti e senza pensieri. Desiderato da entrambi. Una pura e liquida essenza, colma di vita. Io volevo un figlio da lui e lui mi disse che desiderava ancora scoparmi mentre ero incinta di suo figlio, che mi cresceva in grembo ignaro di tutto. Dopo quello che mi parse un'eternità, venne. E io urlai il mio godimento. Il suo seme mi inondò di nuovo, aggiungendosi a quello già presente. Domani sarei stata in ovulazione. Avevo fatto bene i ...
    ... conti. Questa volta ce l'avrei fatta sicuramente. Avevo 25 anni ed era da tempo che desideravo un figlio. Il mio partner non avrebbe potuto riuscirci. Aveva fatto una scelta anni addietro (a causa di una malattia che sicuramente avrebbe trasmesso, così disse lui) e aveva fatto l'intervento. E quando lo venni a sapere, l'avevo mollato proprio perché io i figli li volevo. Quindi mi rivolsi altrove. Mi rivolsi a lui. Dapprima tentennò, timoroso di un possibile tradimento nei confronti della sua donna e di quello che implicitamente sarebbe stato. Un incesto. Passibile di risvolti penali, anche. Ma a me non importava. Io gli volevo un bene dell'anima, fin da quando ero piccolissima. Era il mio idolo, il mio modello. Lo guardavo sempre con occhi trasognanti di bambina, poi di ragazza, e poi di donna. Erano già passati un paio di mesi dalla nostra prima volta. Ci incontravamo sempre di nascosto, in genere a casa mia, perché in casa ero sempre sola. Ma questa volta eravamo a casa sua. Era una sensazione che aveva voluto provare. Fare l'amore nel suo letto, dove tutt'ora dormiva con la sua donna. Lei non c'era per alcuni giorni, era fuori per lavoro. E ne avevamo approfittato. Fortunata coincidenza. Rimase dentro di me, ancora duro da maledetti. Aveva una forza ed una resistenza incredibile. Era già pronto. Riprese a muoversi dentro di me, a volte lento, a volte rapido, a volte delicato, a volte rude. — Girati — mi disse. — Voglio prenderti da dietro. Mi misi carponi sul letto, mi afferrò ...
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