1. Dimmelo


    Data: 10/10/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... aspettando che finisse di bere il suo. Diedi lo sguardo alla sveglia. Erano le undici di una domenica mattina e due giorni dopo sarebbe rientrata la sua donna. Non mi piaceva chiamarla per nome. La consideravo un'intrusa nella nostra vita. Avevamo ordinato il pranzo in rosticceria, quindi non dovevo sbattermi di spadellare per il pranzo. Poi mi alzai e andai in bagno. Per scrupolo feci l'ultimo test di ovulazione che mi era rimasto ed il risultato mi confermò che lo ero. “Ancora oggi. Mi resta solo oggi per restare incinta, questo mese” pensai. Poi mi toccai la pancia pensando a tutto lo sperma che papà mi aveva versato dentro negli ultimi due giorni. Fra tutto lo avevamo fatto almeno una dozzina di volte. Con palese appagamento per entrambi, devo dire. Rimasi con lui fino al mattino dopo. Cambiai le lenzuola, cancellai ogni traccia della mia presenza nella sua camera da letto e poi me ne andai al lavoro. Ogni tanto mi soffermavo a pensare tutto quello che avevamo detto e fatto, mio padre ed io. Le ore, i giorni, le settimane passavano lente, mentre ogni giorno aspettavo che mio padre venisse a casa mia. E quando lui era con me, il tempo passava troppo rapidamente. Ogni giorno usciva da casa mia sempre un po' più tardi della volta precedente, quasi che anche a lui dispiacesse lasciarmi. Erano passate due settimane: ora sarebbe stato il momento della verità. Ero rimasta incinta oppure no? Passò un giorno, niente. Passò il secondo giorno, niente. Passò il terzo giorno e ...
    ... iniziai a ritenere probabile che lo fossi per davvero. Al quinto giorno passato senza che fosse arrivato il ciclo (ero sempre stata puntuale, da quel punto di vista) feci il test di gravidanza. Attesi con apprensione i 3 minuti, e quando anche il secondo segmento si evidenziò, lasciai andare il sospiro che avevo trattenuto a lungo. Ero finalmente incinta. Mandai la foto a papà con whatsapp con il risultato del test. Non mi richiamò, ma si presentò alla mia porta dieci minuti dopo. Era raggiante! — Davvero? — mi chiese ancora prima di chiudersi la porta alle spalle. — Sì, papà, sono incinta. — Finalmente! Cominciavo ad avere dubbi che uno dei due avesse qualche problema! Mi venne da ridere. Mi abbracciò e mi baciò con passione. — Ho deciso di mollare Tina. Ti amo anche io, Sara. Vivremo insieme io, te e nostro figlio. E così fu. Tina se ne andò lo stesso giorno, arrabbiata e delusa, dopo che papà le disse che aveva messo incinta un'altra donna, senza specificare che ero io. Tina ruppe senz'altro qualche cosa, perché aveva quel vizio, quando litigavano. Sbattere a terra tutto quello che era a portata di mano. Lasciai passare un mese, misi in vendita il mio appartamento e poi mi trasferii a casa di papà. Non era la stessa casa nella quale avevo vissuto da bambina, con lui e la mamma, perché l'aveva comprata solo un paio d'anni prima. Qui nessuno mi conosceva e per i vicini diventai la sua nuova e giovane donna. Papà mantenne la sua promessa: mi scopò anche mentre ero incinta di suo ...