1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |2/8| Caso 2


    Data: 11/10/2020, Categorie: Voyeur Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti

    Mi alzai, come ogni mattino. Ero intontita, Sapevo soltanto di essere ritornata da lavoro stanca e stremata, coi vestiti zuppi di pioggia. Avevo cenato? Avevo forse preso un raffreddore durante la notte? Ero riuscita a lavarmi quantomeno i denti prima di andare a dormire? La cosa buffa è che non sapevo rispondere a nessuna di queste domande. Mi sentivo come in tilt. Sveglia alle 06.50. Un po' tardi rispetto al solito orario. Dovetti preparare la moka in soli 10 minuti. Prima azione della giornata. Evitai di farmi prendere dal panico. Vi avevo già parlato del mio rituale? 4 minuti per bere la tazza in assoluto silenzio. Avevo messo il fuoco molto alto ed era risultato particolarmente caldo e iperespresso. Aspettai che facesse effetto. Cominciai a guardarmi intorno. Riconoscevo quel luogo: Casa mia. Sapevo chi ero: Alice Ehrenfeld. Si pronuncia Erenfelt. L'acca sta davanti la Erre. Era sempre meglio specificarlo. Anche quel giorno era un normale giorno di lavoro. Pian piano tutto sembrò ritornare alla normalità. Se il caffè fosse stato una persona, me lo sarei scopato con tutta l'energia che avevo in corpo. La mia principale fonte di piacere. Sarebbe stato bello poter ricambiare la cortesia. Ero tuttavia in ritardo di 5 minuti. Alle 7.10 mi spostai verso il bagno per azionare il getto d'acqua nella doccia. Ci volevano circa 30 secondi prima che l'acqua raggiungesse la temperatura adatta. Andai nella stanza da letto per spogliarmi. Tolsi il sopra del pigiama e mi guardai allo ...
    ... specchio. Avevo i seni un po' strani. Sembravano quasi più gonfi. Li palpai per un attimo. Nessuna nodosità. Forse erano leggermente dolenti. Pizzicai i capezzoli per controllare la sensibilità. Mi fece quasi piacere. Dopodiché allargai l'elastico dei pantaloni del pigiama e li feci scorrere lungo le gambe. Sentii una strana sensazione di fresco che mi fece venire la pelle d'oca. Passai una mano lungo le cosce. La mia mano calda era particolarmente di sollievo. A quel punto poggiai gli altri indumenti sul letto. Tirai giù le mutandine, facendo molta cura a non sfiorare il pavimento. Sfiorai il pube con le dita. La peluria sembrava soffice al tatto e delicata come odore. Osservai per un attimo il monte di venere, quasi imbambolata. Poi distolsi lo sguardo e controllai l'orario. Erano le 7.15. 5 minuti per spogliarsi? Non era ammissibile! Entrai velocemente nel vano doccia e controllai con una mano la temperatura dell'acqua. Era troppo calda! Dovevo miscelarla meglio. Mi lavai con schiuma abbondante. Tempo stimato: 15 minuti. Ero già in ritardo quindi ridussi il tutto a 7 minuti. Con la spugna ruvida sfregai velocemente sul corpo, quasi violentemente. Un brivido mi sorprese. Chiusi gli occhi per un attimo. Sentivo la pioggia e l'eccitazione pervadermi. Non era la pioggia, bensì il getto d'acqua. Una suggestione. Uscii e indossai l'accappatoio. Erano le 7.30. Mi lavai i denti rispettando con precisione i tempi da dedicare ad ogni singolo spazio interdentale. Poi mi bloccai. Perchè ...
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