1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |2/8| Caso 2


    Data: 11/10/2020, Categorie: Voyeur Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti

    ... spazzolare sempre allo stesso modo? Ci impiegavo fin troppo tempo, ogni mattina. Decisi di accelerare dando qualche colpo meno preciso e più rapido. Durò circa 2 minuti, prima di sciacquare la bocca. Asciugai i capelli. Altri 5 minuti. Mi vestii. Pullover grigio. Pantalone lilla. Mi truccai. Tempo totale: 10 minuti. Scelsi le scarpe. Optai per un comodo paio di lacoste. Lasciai i capelli sciolti e cercai le chiavi di casa. Erano le 7.50. Ero abbastanza in ritardo. Le trovai sotto il cuscino. Il mio cellulare, d'un tratto, squillò. Ancora una volta un'anomalia. Non andava bene. Risposi. “Pronto? Chi parla?” “Sei tu?” “Ehm... Io sono Alice Ehrenfeld. Si può sapere lei chi cerca?” “Mi scusi, non cercavo lei.” Riattaccò. Era già capitato. Stavo iniziando a innervosirmi. Tutto sommato era una bella giornata, nonostante la pioggia della sera prima. --- Caso 2 --- Elizabeth Swann. Non facevo altro che pensare a quel brevissimo colloquio del giorno prima. Una donna affascinante ma che al tempo stesso avevo il sospetto che stesse cercando di fregarmi. Sembrava raccontasse soltanto fandonie. Robe prese a caso dal cinema, memorie vaghe e non sempre coerenti. Eppure, avevo una terribile voglia di saperne di più. Quella mattina, a lavoro, ero piena di arretrati da sbrigare. Dovevo mettere in ordine alcune carte, correggere alcuni report, sistemare alcune terapie e programmare la settimana successiva. Tra i tanti colloqui, di pomeriggio avrei avuto anche Eric, o come normalmente si ...
    ... faceva chiamare lui: Napoleone. Napoleone si presentava sempre al solito orario. Alle ore 18.15. Indovinate un po' perché. Certe volte riuscivo persino a vedere il riflesso delle sue scarpe da sotto la porta di ingresso allo studio. Non bussava. Stava lì e aspettava che si facesse l'orario. Alle 18 e 15 spaccate suonava. Io ero ormai abituata e aprivo esattamente nell'istante in cui strillava il campanello. “Buonasera, Generale.” “Buonasera, Madame!” “Si vuole accomodare?” “Grazie. Lei è sempre molto gentile...!” Napoleone non abbandonava mai il suo bicorno in feltro, neanche quando stava sdraiato sul lettino. Indossava inoltre un doppio petto in cui poteva riporre con assoluta nochalance la mano. Stavo al suo gioco. Non dovevo contrastare la sua convinzione di essere Il conquistatore Francese. Dovevo solo fare in modo che egli si mettesse in dubbio da solo, per promuovere un percorso di miglioramento. “Cosa ha fatto, in questi giorni, Generale?” “E' una domanda che calza a pennello, Madame! Sono di ritorno dalla guerra in Egitto. Una missione che mi ha profondamente spossato ma che mi ha permesso di scoprire le bellezze di quel meraviglioso continente.” “Cosa ha trovato di interessante in Egitto?” “Beh.. i miei operosi gendarmi hanno permesso di trovare una importante Stele che si pensa possa tradurre tutte le lingue del mondo. Motivo per cui ho appreso l'abilità di parlare con tutti gli uomini e tutte le donne.” “La stele di Rosetta...” Annotai sul taccuino: lingue straniere, ...
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