Il desiderio di esser cornuto.
Data: 11/10/2020,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: kobane, Fonte: Annunci69
Vederla con un altro uomo; lei, la mia bella, la ragazza di sempre, l’ho presa vergine, non ha mai avuto altre storie, non mi tradirebbe mai, e non potrei concepire un suo tradimento, non sarebbe da lei, da noi.
Nascosta tra le pieghe della sua eccitazione vedevo crescere la sua curiosità.
Chissà come funziona il cervello delle donne.
Per me, vederla con un altro uomo è sempre stato vederla prendere un altro cazzo. Con finezza, magari con passione, sicuramente con voluttà, ma comunque l’altro si fermava al cazzo, un cazzo come il mio; magari ad un corpo non sgradevole.
E la mia donna, la sua eccitazione, il suo piacere e, sopra tutto, la sua complicità. Questa esperienza dovrà essere un regalo in cambio della verginità che mi ha donato, della sua fedeltà. Sublimare la nostra unione nel concedersi ad un altro? Forse dovrei chiedermi come funziona il cervello di un uomo.
Mentre camminiamo vicini, i nostri corpi giovani accarezzati dalla brezza serale, sento salire la paura degli esami, degli appuntamenti importanti. Ma stavolta nulla dipende da me. La avverto vicina a me, per la prima volta nella nostra vita è la mia mano ad essere nella sua. Il suo corpo si fa strada tra la folla, ragazzi come noi, uomini e donne come noi. Le guardo di profilo: decisa, bellissima; il suo seno, i capezzoli in evidenza, i suoi fianchi che nessuno oltre a me ha mai accarezzato, le sue labbra. Le sue labbra.
E’ stata l’unica cosa che ci siamo detti in quel locale affollato; la ...
... sua voce copre per un attimo la musica e mi manda brividi per il corpo, accelerando il battito cardiaco.
“Voglio che ci lasci soli”.
Potevo oppormi.
Oppure portarla via, per paura di perderla, perché il pensiero che ti fa eccitare è una cosa e un’altra la realtà, perché volevo vedere, volevo godere di lei, con lei; perché essere in tre è condividere, in due è tradire. Non erano quelli gli accordi. Credevo che lei volesse provare qualcosa di più. Invece, voleva solo provare qualcosa di diverso.
Ma la mia risposta era già decisa. Ho deglutito, biascicando un ‘ok’ quasi impercettibile.
Una condanna, una liberazione? Non lo saprò mai. Si gira verso di me, non è mai stata così bella; il suo corpo pulsante si appoggia le mie labbra, mi bacia, mia guarda. Il mio sguardo esplora i suoi occhi – come posso descrivere quel che è passato in quello sguardo? La sfida e la tristezza e l’eccitazione e l’imbarazzo – i suoi occhi che tra poco cercheranno quel ragazzo che balla in pista, che ha già visto ieri sulla spiaggia; quel ragazzo di cui mi ha parlato, la sera, tra le lenzuola, mentre la penetravo.
L’ha scelto per lei, allora: non per noi. Egoista. Troia.
La lascio andare, mi tremano le gambe, mi siedo su un divanetto dove posso tenere d’occhio la pista, ma subito distolgo lo sguardo.
Il tempo scorre e cerco di distrarmi nel locale affollato; se immagino quello che sta facendo cerco di farlo senza molto impegno, ed una certa serenità si impossessa di me. Ormai è ...