1. La contessa dell'aquarama


    Data: 12/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69

    ... sgabello del bancone tipo bar che ornava il salotto.
    
    Aveva in mano un bicchiere con un liquido scuro, dopo seppi che era bourbon.
    
    Io guardavo anche il basso intravedendo una linea scura che si faceva spazio nel biancore degli slip, sotto il pizzo.
    
    Mi disse: “vuoi un sorso?”, io feci un cenno ebete, mi versò due dita dello stesso liquido.
    
    Meccanicamente lo presi e lo portai alle labbra, mi diede un brivido...non lo conoscevo, ne bevetti un sorso, un calore imprevisto mi salì al volto arrossato. Lei sorrise.. sussurrò ..”eh...i giovani…sempre mischiano le limonate”.
    
    La bellezza della donna, il suo sguardo, il bourbon, mi facevano girare la testa, non pensavo più ai suoi figli, Marzia, che mi piaceva anche abbastanza, ma la mamma era da turbamento ! .
    
    L’avevo vista dalla barca e di sfuggita in paese, con Marzia, ma quella donna profumatissima, in quell’ambiente da sogno mi stregò.
    
    Lei mi guardò con interesse sgranando i fari azzurri e molto seria mi disse grazie di essere venuto...oggi sono così sola... Marzia comunque è andata con gli amici a Portovenere...e anche Giorgio, non torneranno fino a sera, pensiamo a noi! Ho voglia di fare un bel giro sul mare, sono le 5 l’ora giusta, alle 6 il mare si calma, possiamo andare forte! Ti va? “
    
    Io estrassi l’entusiasmo dallo shock che avevo e dissi “si adoro andare sul mare la sera!”
    
    La contessa chiamò Ramon, quello che aveva risposto al citofono, il cameriere tuttofare, un bel mulatto muscoloso che arrivò ...
    ... subito, e gli disse “usciamo in barca col signore”.
    
    Lui scomparve e dopo mezzora la contessa mi fece scendere da una scaletta nell’hangar sotto la casa dove, con uno scivolo, Ramon aveva varato, nella baietta antistante la villa, un motoscafo Riva Aquarama, non il piu grande, il Super, ma il piccolo da 185 cavalli, barca stupenda, con il posto guida con grande sofà di pelle bianca e dietro sopra il poderoso motore a benzina un prendisole sempre di pelle bianca impreziosito da asciugamani di pregio in morbida spugna,
    
    Salimmo dal moletto cui era attraccato e ci sedemmo davanti
    
    accanto a Ramon, che guidava in piedi, con una maglietta bianca bordata di azzurro, un cappello da comandante di nave e degli slip stretti che mettevano in evidenza la sua notevole dotazione.
    
    Con un rombo il potente motore si accese e Ramon guidò con maestria il lucido scafo di mogano attraverso alcune barche e gozzi ancorati davanti alla spiaggetta, poi quando fu a distanza di sicurezza dalla costa diede gas e il mezzo accelerò fino a venti nodi, fendendo le deboli onde con la dolcezza tipica di quella barca, dotata di una carena a v stretto che la rendeva dolcissima sulle onde anche fitte.
    
    Ramon sapeva dove andare: puntò vero il largo, in mezzo all’orizzonte.
    
    In dieci minuti a quella velocità la terra sui fece lontana, incrociammo un paio di pescherecci ed due o tre yacht grossi che navigavano paralleli alla costa, di cui tagliammo la scia senza rallentare con spruzzi grandiosi e solo un ...
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