1. La decisione di George - 8° parte


    Data: 15/10/2020, Categorie: Altro, Etero Sesso di Gruppo Incesti Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Naughty Bard, Fonte: RaccontiMilu

    L�idea era lì. Latente. Nascosta. Stupida, senz'altro. Anzi folle. Ma c�era. Nonostante tutti i ponderati ragionamenti fatti a mente fredda per autoconvincersi che era la cosa più assurda a cui avesse pensato, quell�idea rimaneva innegabilmente piantata nel suo cervello. Erano passate circa tre settimane da quando Cindy era entrata nello sfavillante mondo di Aaron e le due feste a cui era stata, se da un lato l�avevano fatta sentire come una dea, dall�altro, una volta finito l�effetto �cenerentola�, la sua squallida vita da poveraccia l�aveva inghiottita nuovamente. Voleva soldi. Li voleva più di qualunque altra cosa al modo, era un chiodo fisso, una fiamma luminosa, di cui il cugino era stato l�ormai inaspettata scintilla. Non pensava ad altro, qualunque cosa facesse e spesso si distraeva perché tutta la sua fervida immaginazione era completamente impegnata ad escogitare un modo per fare soldi. Qualcosa in più dei cinque dollari l�ora che tirava su in quel buco dove lavorava.�T�ho detto che volevo una Coca, non una Pepsi!� la prepotenza e l�arroganza di quel tono la riportarono vigile. Al tavolo che stava servendo era seduta l�ennesima baby-gang il cui membro più �vecchio� avrà avuto si e no quattordici anni. Lo sbruffoncello biondo che si stava lamentando forse non ci arrivava neanche.�Scusami, mi sono sbagliata, te la cambio subito!� rispose lei gentile e servizievole, voltandosi per accontentarlo, quando invece avrebbe voluto mollargli una sberla.�Anche la cameriera ...
    ... ritardata ci doveva toccare!� brontolò, smargiasso, il ragazzino.�Bel culo però, hai visto?� un�altra voce piuttosto infantile commentò.�Hehe! Si, anche le tette non erano male, hehehe!!� chiosò una terza e Cindy ebbe il piacere di sentirli tutti, quegli appezzamenti indesiderati. Il cliente ha sempre ragione e il capo le aveva fatto capire che non aveva importanza quanto fossero maleducati, si sorrideva, ci si scusava e si accontentavano. Se ti stava bene, bene, altrimenti la porta era aperta e di poveracce che avevano bisogno di lavorare era pieno il quartiere. Il problema era che la clientela di quel buco era tutta uguale: odiosi ragazzini che sembrava si fossero coalizzati per renderle la vita un fottuto inferno.�Ecco, tieni e scusami ancora!� disse zelante all�insipido moccioso che neanche la ringraziò.Non poteva andare avanti così, non era vita quella. Non per lei, comunque. Lei era una principessa e le principesse navigano nei soldi. E nuovamente quell�idea tornò a fare capolino, ad ogni passo, ad ogni respiro, ad ogni mossa, sempre meno latente, sempre meno stupida, sempre meno folle.Mary Reed stava spolverando il 72 pollici ad altissima definizione nel salone principale. Era stanca. Molto stanca. Quel lavoro si era rivelato assai più impegnativo di ciò che si sarebbe aspettata e tenere il passo con tutte le mansioni che le competevano era veramente dura. Lei però non si lamentava, non l�aveva neanche accennato ad Aaron e non l�avrebbe fatto. Non ne aveva la minima ...
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