1. Assunta detta Tina 1


    Data: 16/10/2020, Categorie: Etero Autore: Bastino9, Fonte: EroticiRacconti

    ... cosa credevi di fare la signora? tu devi fare la puttana e la devi fare anche bene , senza se e senza ma hai capito? Tutto quello che ti ho insegnato sul sesso lo devi mettere a frutto, la tua figa sarà la mia slot machine e fa che non si fermi mai . Ricordati che sei la mia troia non provare a fottermi o ti farò rimpiangere di essere nata. Puttana! prima di uscire dalla camera le si avvicinò e, come memento, le diede un pugno nella pancia. Pianse Tina, le sue lacrime oltre che per il dolore fisico erano per la delusione, per l’inganno. La vita l’aveva tirata fuori da un tunnel buio ma l’aveva posta sulla soglia di un inferno. Pianse Tina per la disperazione, per essere sola, per non poter chiedere aiuto, per non avere nessuno che la consolasse, la aiutasse nella discesa verso il degrado e l’umiliazione. Pianse Tina quando Domenico la trascinò in una topaia nella città vecchia e le disse che lei avrebbe lavorato lì e si considerasse fortunata perché non avrebbe fatto la puttana di strada, che lui avrebbe avuto cura di lei affinché nessuno le facesse del male e quindi in fondo non era una bestia come gli altri. Pianse Tina quando il citofono suonò per ricevere il cliente. Pianse Tina per molti giorni, per settimane, per mesi finché il suo cuore non s’indurì, finché non cominciò a non provare più ne gioia né tristezza, né piacere né dispiacere, né ribrezzo né gradevolezza. Stava acquistando, per difendersi, l’insensibilità. Stava imparando ad aprire la porta e non vedere ...
    ... nessuno, non sentire le voci, non ascoltare le domande, dare alle conversazioni le solite risposte fatte di poche parole o di monosillabi. Stava imparando che l’unico suono liberatorio era solo quello del timer : il tempo era finito, apriva la porta chiudeva la porta chi era entrato e chi era uscito non contavano niente. Passarono i mesi e poi gli anni, aveva imparato ad odiare Domenico e poi aveva imparato ad ignorarlo anche quando lui la picchiava, la stuprava; dentro di se sapeva che la sua vita prima o poi sarebbe cambiata, non poteva durare così fino alla fine: era questa speranza che la sosteneva. In tutto quel lungo periodo aveva avuto anche dei clienti speciali che l’avevano fatta sentire viva; quelle sensazioni gioiose se l’era sempre tenute solo per sé, erano piccole perle che nascondeva nel profondo dell’animo come quella di Alex. Un giovane avvocato alto, magro, con tanti capelli neri, con un colorito leggermente olivastro e due occhi neri mobili. La prima volta che venne da Tina non sapeva da dove cominciare, face sesso in cinque minuti senza svestirsi ma tutto il resto del tempo lo passò a parlare; quando suonò il timer si avviò alla porta da solo, l’aprì e prima di uscire disse : tornerò presto chiudendosela alle spalle. Divenne un cliente fisso e con le lezioni di Tina era diventato bravo, molto bravo a fare sesso. Una volta alla fine della seduta lei gli diede un fogliettino di carta sul qual era scritta una data ed un’ora. Quella volta Tina fece l’amore con Alex e ...