1. La prima volta - cap. 3


    Data: 17/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Movimento1974, Fonte: Annunci69

    ... assieme a rantoli e sospiri, assecondavano le botte che le davo col cazzo scandendo il ritmo della cavalcata. Eravamo più che complici, avevamo una perfetta sintonia e non temevamo di rivelarci l’un l’altro i nostri desideri e le nostre inclinazioni. Per questo non fu difficile riuscire a convincere quella ragazzina, poco più che 18enne, a provare a darmi anche il culo cosa che, per quelli della mia generazione, niente aveva a vedere con l’amore romantico tra due adolescenti ma era una pratica riservata alle attrici delle cassette porno o a qualche attempata porcona come quella che mi aveva iniziato, e continuava ancora ad istruirmi, su come far godere una donna. Ma questo la mia piccola non lo sapeva e non glie l’ho mai rivelato.
    
    Più tardi, dopo più di due ore di bancarelle, arrivammo al ristorante. L’eccitazione si era un po’ sopita per via dei morsi della fame, capirete, erano quasi le 14… Sedute nella sala c’erano solo un paio di coppie di anziani e una allegra famigliola con tre bambini pestiferi. Uno dei due vecchi che stavano pranzando per tutto il tempo non fece altro che guardare la mia piccola al punto che stavo per alzarmi e andare a spaccargli quella faccia da laido porco che si ritrovava. Perché, ve lo dico a scanso di equivoci, sono molto ma molto geloso. Ordinammo tutto a base di pesce e iniziammo a chiacchierare.
    
    “Non mangi le ostriche” mi disse lei dopo che iniziarono a servirci gli antipasti
    
    “No amore, mi fanno un tantino schifo ...
    ... sai?”
    
    “Effettivamente sono un tantino viscide”
    
    “Si, e anche il sapore non è che mi faccia impazzire”
    
    “Pare che siano afrodisiache”
    
    “Si, così dicono”
    
    “Ma tu oggi non ne hai bisogno vero?”
    
    “No, decisamente no”
    
    “Lo sentivo in macchina quanto eri eccitato”
    
    “Perché adesso come pensi che stia?”
    
    “Fai sentire…..”
    
    E allungò la gamba schiacciandomi le palle con la scarpa. L’espressione di dolore che si stampò sul mio volto mentre pestavo i pugni sul tavolo la fece sorridere.
    
    “Scusami amore, ma ho sbagliato mira….non è che sia abituata a questo tipo di scarpe. Ma non sbaglierai mira anche tu stasera vero?”
    
    “Guarda, se continui così arriverò distrutto stasera”
    
    “Non è che farai come quella volta che volevi fatto il pompino? ”
    
    “Eh?????”
    
    “Si, sei durato solo 10 secondi nella mia bocca”
    
    “Cavolo, era il primo che mi facevi..e ancora la figa non me l’avevi data”
    
    “Eri arrapato come ora?”
    
    “No, ora lo sono di più”
    
    “Mi sa tanto che dovrei farti scaricare un pochino, altrimenti farai cilecca stasera”
    
    “Pensavo, ma sai che sei stata brava quella volta nonostante non avessi mai fatto un pompino?”
    
    “Si? Davvero?”
    
    “Si, giuro. L’hai preso in bocca e hai messo la lingua proprio sotto la cappella”
    
    “Si”
    
    “E poi avevi un ritmo perfetto con la mano che andava su e giù. Anche quando hai iniziato a baciarmela da sopra. Eri così naturale, spontanea, come se piacesse anche a te”
    
    “Ne avevo davvero voglia. Mi avevi fatto diventare un lago in mezzo alle gambe con ...