1. Il traghetto (il monokini-XI parte)


    Data: 18/10/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Fil73

    La notte porta consiglio, nel suo caso a farlo riflettere è sempre stata la sua LAMIA, il nome che ha dato alla sua giumenta a motore. Nella mitologia greca, era una figura femminile in parte umana ed in parte animale. Si diceva che oltre a dissetarsi del sangue dei bambini, assumesse sembianze affascinanti, per sedurre gli uomini ed adescarli al fine di nutrirsi del loro sangue. Proprio come quella figura mitologica, la sua LAMIA si nutriva del suo corpo, ne scendeva solo quando non aveva più nulla da dare al gas, solo una volta consumati i suoi pensieri sull’asfalto. Decise di non aspettarsi nulla, di vedere il corso dei tempi, certe cose non si decidono da soli. Tornò al bar dove le ragazze lo aspettavano per bere una cosa insieme e poi dividersi per la serata. Ginevra è in pensiero, il suo Mirko tarda, segue i discorsi ed i pettegolezzi delle amiche distrattamente, ma quando sente un rombo avvicinarsi e farsi sempre più chiaro, inizia a sorridere e si gode il primo vero sorso del suo mojito. “Mirko che fine hai fatto? Mi stavo preoccupando.” Il saluto è un caldo abbraccio, di quelli che frugano ogni dubbio. “Mi stavo togliendo un pò di polvere addosso. Cosa bevi?” “Vieni qui che te lo faccio sentire.” Con la cannuccia prende un sorso del drink, che poi passa direttamente a Mirko baciandolo. “Caspita buono questo mojito, se ne può avere ancora?” Ginevra ammicca e prende un’altro bel sorso, stavolta il bacio è più lungo, e le amiche lo sottolineano con un applauso, tutte ...
    ... sorprese dal suo comportamento, La barista è quella della prima sera, Mirko le chiede il solito prestito. Ormai non sono più necessari i dieci euro, li conosce e si fida, anzi per lei è anche un piacere contribuire alla felicità di un’altra persona. La passeggiata è più tranquilla rispetto all’ultima fatta insieme. Costeggiando la costa, le barche a vela che riflettono le loro lanterne sullo specchio dell’acqua sembrano essere tante fiammelle, la linea dell’orizzonte nascosta dal buio fa scivolare direttamente il cielo nel mare, le prime stelle lontane si riflettono. Una stupenda linea di continuità. Trovano uno spiazzo, si fermano per contemplare quel quadro abbracciati. Seduti su una muretto abbastanza largo da permettere di star seduti una davanti all’altro, Ginevra si ritrova tra le gambe di Mirko. La schiena poggiata sul suo petto, la vita cinta dalle sue braccia chiuse, le loro mani a contatto. Lasciano alle onde sugli scogli e al leggero vento tra le foglie parlare di loro. Sorseggiano a turno una bottiglia di birra presa prima della partenza. “A cosa pensi scrittrice?” “Mi piacerebbe scrivere un bel racconto su questa vacanza, uno di quelli con il finale felice.” “Chissà, magari lo scriviamo a quattro mani.” Nessuna risposta, le parole ancora galleggiano nell’aria, lei stringe ancora di più le sue braccia, e lascia scivolare la testa indietro sulla sua spalla. Le guance si sfiorano, il bacio è come parte di un copione già scritto, senza dire altro risalgono in moto, ...
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