1. L'insegnante di educazione fisica


    Data: 19/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Intrigo888, Fonte: Annunci69

    ... poi zittirmi e pensare: "Se non sente la mia voce si chiederà dove io sia, o se sia successo qualcosa, così da essere tentata di entrare. Potrò comunque dire che con il rumore dell'acqua non avevo sentito il suo richiamo".
    
    Eseguii esattamente quel pensiero: non risposi e rimasi in attesa di un suo passo.
    
    Che avvenne, perchè preoccupatasi aprì dopo qualche interminabile secondo la porta per sincerarsi della mia presenza. Entrò nello spogliatoio e replicò l'invito pronunciato poc'anzi, al quale stavolta io risposi normalmente "Sì, sì, sono in doccia prof ora esco".
    
    Volevo capire da quella situazione cosa potesse nascere: non sapevo a cosa andassi incontro ma volevo osare.
    
    Amo quelle situazioni apparentemente normali dalle quali poter però tirar fuori un gesto, uno sguardo, una situazione dove la malizia si impossessa dei protagonisti. Certo, bisogna sempre essere in due, e in quel tardo pomeriggio in due lo fummo.
    
    Monica uscì dallo spogliatoio poco prima che lo facessi io dalla doccia, ma alle sue spalle socchiuse semplicemente la porta, lasciandola aperta tanto quanto bastava per potermi eventualmente spiare all'interno qualora lo avesse voluto.
    
    Lo volle.
    
    Maneggiai con disinvoltura il mio accappatoio, pur avendo visto con la coda dell'occhio che lei era appoggiata alla parete del corridoio esterno fingendo di smanettare con il cellulare. Feci tutto come se non mi fossi accorto delle sue continue puntate nella mia direzione e, come tanti uomini fanno dopo ...
    ... la doccia, mi sedetti e, dando il tempo all'accappatoio di assorbire le gocce d'acqua rimaste sulla mia pelle, mi toccai un po' il cazzo dandogli un accurato sguardo. In pochissimi secondi, già ispirato da pensieri che ormai da molto vagavano nella mia mente, il mio "fratellino" si irrigidì, restando poi in una sorta di posizione di attesa. Nel frattempo avevo più volte sollevato lo sguardo incontrando quello furtivo di Monica, che si affrettava goffamente a riprendere il contatto visivo con il display del cellulare.
    
    Era un gioco delle parti che mi divertiva, un piccolo copione che, per istinto, avevo già preparato nella mia mente.
    
    "Proooff" urlai. "Dimmi" rispose da fuori lei. "Ah ma sei ancora qui ad aspettare me?? Pensavo fossi andata". "Eh no, Federico, devo consegnare le chiavi al guardiano. Sbrigati che devo anche andare a prendere mio figlio dalla baby sitter".
    
    Carina la scusa del guardiano, pensai, apprezzando come Monica fosse brava nel mentire così spontaneamente, un sinonimo di affidabilità per quanto mi riguarda.
    
    "Si mi muovo, ma se vuoi entrare fallo pure, non credo tu non abbia mai visto un uomo nudo". Mi giocai questa follia, con un'audacia incosciente propria della mia età, cui lei rispose con la sagacia tipica della sua: "Appena maggiorenne, "uomo" magari fra qualche anno" rispose lei per niente intimidita.
    
    "E allora entra" la sfidai. Passarono 3, 4 secondi che ne sembrarono migliaia, fino a che vidi aprirsi la porta e spuntare il suo viso con ...