1. L'insegnante di educazione fisica


    Data: 19/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Intrigo888, Fonte: Annunci69

    ... sfilarglielo, quanto piuttosto scostarglielo. Così feci, e nel farlo ebbi modo di sfiorare la sua figa trovandola in un lago di umori. Le ripassai un paio di volte la mano lungo le labbra, quasi a raccogliere il suo sbrodolio ed eccitarla ancor di più, prima di puntare la mia cappella e spingerla dentro con una facilità fino a quel momento mai trovata.
    
    Emise un gemitò acuto, voglioso, eccitato, si attaccò ai lati del lettino pregandomi di aumentare sempre di più il ritmo dei miei colpi. Io non ci capivo nulla, avevo 18 anni, ero sempre stato precoce in ambito sessuale ma trovarmi avvinghiato alla professoressa del liceo era l'apoteosi per me. Il mio cazzo pulsava e ogni volta che lo tiravo fuori da quella tana accogliente, quella stessa tana era come se lo reclamasse riattirandolo a sè. Monica godeva come una matta, mugolava ancor di più quando le tiravo i capelli o le mettevo le mie dita in bocca: più le davo modo di sentirsi troia e più lei scaricava i suoi umori sul mio cazzo e lungo le sue gambe. Avevo così tanti pensieri in testa su come prenderla, come poterla trattare da zoccola, come darle ancor più piacere, da riuscire a trattenermi nello sborrarle dentro. Lei, invece, che di trattenersi non aveva la benchè minima intenzione, aumentò il rinculo dei miei colpi fino a emettere un grido di godimento che mi costrinse a tapparle la bocca.
    
    Volevo berla, volevo proseguire in quella fantastica scopata: vederla col volto stravolto non fece che eccitarmi di più. La ...
    ... girai e le dissi di sdraiarsi a pancia in su sul lettino, cosa che lei fece come la migliore delle alunne davanti al suo maestro. I ruoli si erano invertiti.
    
    Le allargai le gambe e lei se le mantenne spalancate con le mani aggrappate alle sue ginocchia. Buttai letteralmente la mia faccia dentro al suo figone, succhiando come un ossesso e leccando ogni centimetro di quella carne tenera, caldissima, pulsante. La mia lingua non smetteva più di titillare ovunque e, insistendo sulla sua clitoride, la portai al secondo orgasmo in poco tempo.
    
    Mentre gemeva e poi si riprendeva dal secondo godimento in pochi minuti, come una bambina capricciosa e viziata mi disse frignando: "Voglio il culo, fammi il culo ti prego".
    
    A 18 anni non ero un grande frequentatore di quel pertugio, mi piaceva molto leccarlo anche alle mie ragazze dell'epoca ma quanto a penetrarle da dietro diciamo che rispettavo l'anagrafe. Sentendo quelle parole non capii più nulla: salì anche io sul lettino inginocchiandomi, puntai la mia cappella verso il buco del suo culo ormai pregno della mia saliva e dei suoi umori, e iniziai a pomparla forsennatamente, ancor più di come avevo fatto con la sua figa poco prima.
    
    Non provò dolore alcuno, segno di come, se non col marito perennemente assente, almeno con qualche giocattolo casalingo la mia Monica il culo lo teneva allenato per bene. La stantuffai per un po', non per molto però perchè sfondarla nel culo mi fece completamente perdere ogni remora e le scaraventai nelle ...