1. L'insegnante di educazione fisica


    Data: 19/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Intrigo888, Fonte: Annunci69

    ... un sorriso da "essere superiore" evidentemente studiato ad hoc in quei pochi secondi dove volle darsi un tono.
    
    Un tentativo clamorosamente vano. Non appena mise a fuoco la mia figura si ritrovò di fronte agli occhi il mio cazzo in posizione perfettamente verticale, lucido e gonfio, un'erezione che probabilmente lei non si aspettava di vedere.
    
    "Ma che fai? Sei eccitato" cercò di balbettare. "Ogni tanto capita prof, sai, questi giovanotti che fanno cattivi pensieri sulle insegnanti". Stavolta non rise, era piuttosto ipnotizzata dalla mia cappella. Guardava il mio cazzo come se lo stesse bramando, come se tutto il mondo intorno a noi si fosse fermato, lo voleva. Feci trascorrere volutamente una decina di secondi di completo silenzio durante i quali lei non mi guardò più ma fissò solamente fra le mie gambe: il contegno manifestato fino a poco prima l'aveva abbandonata, sembrava non le importasse nulla. Fu allora che con ancor più audacia le dissi: "Vieni e toccalo se vuoi, sembra ti piaccia parecchio". Diede l'impressione di rinsavire, sollevò lo sguardo e incrociò il mio, chiuse la porta alle sue spalle e si diresse verso di me, accovacciandosi immediatamente impugnando il suo nuovo scettro e osservandolo a pochi centimetri dai suoi occhi.
    
    Iniziò un lento su e giù. Potei immediatamente accorgermi della cura delle sue unghie, trasparenti ma perfette, raffinate seppur poco appariscenti. Mi piaceva vederla maneggiare il mio cazzo in una situazione che fino a poco ...
    ... prima avrei solamente vissuto in una delle mie tante fantasie.
    
    Mi guardò vogliosa ma seria, e disse: "Io e te non abbiamo fatto assolutamente nulla, guai a te se fiati coi tuoi amichetti. Se starai zitto ti divertirai, ragazzino". Mossi solamente il capo su e giù come gesto di intesa e, recepitolo, Monica ingurgitò il mio pisello nella sua bocca. Succhiava con una foga inusuale, sembrava avesse ritrovato qualcosa che desiderava da tempo immemore: per larghi tratti mi sembrò quasi di sparire io e lasciarla sola con "lui", in una simbiosi fatta di troiaggine assoluta. Infatti, più volte le piaceva ficcarsi la cappella in gola sino ad avere dei conati di vomito, per poi riprendere a succhiare sputando fiotti di saliva sul mio palo ormai grondante. "Sai anche scopare?" mi disse all'improvviso risvegliandomi da mille pensieri su quel pompino pazzesco. La guardai e riprendendo in mano le redini del gioco le risposi: "Piegati a 90, puttana". Sorrise, si alzò e si appoggiò a pecorina sul lettino per i massaggi che c'era in mezzo allo spogliatoio.
    
    Mi aspettavo di abbassarle i pantaloni della tuta e trovarmi un culo anonimo, pur non ponendomi problemi di sorta e pensando solamente a impalarla. Mi ritrovai invece due natiche sinuose ma durissime, abbronzate, invitanti. Soprattutto, notai immediatamente un perizoma da troia di alto borgo: un filo sottilissimo di raso nero, con un triangolino simil-diamante a unire i tre lembi appena sotto il centro del suo punto vita. Non volli ...