IL TUTOR
Data: 19/10/2020,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... cercare, in modo sfuggente, di palpeggiarmi durante il giorno, lo aiutava e stimolava a sfogare meglio i suoi istinti sessuali alla sera con la sua donna, nessun problema, le sue effusioni stimolavano anche me.Se sentirmi gemere, immaginandomi intenta a masturbarmi a ritmo dei suoi colpi dietro quella esile parete, lo portava a raggiungere orgasmi più intensi, perfetto, era la stessa cosa che capitava a me.Quindi, se così fossero state le cose, stavamo condividendo le stesse identiche emozioni.Pertanto, se io, in qualche modo, avessi dovuto vergognarmi, per logica conseguenza avrebbe dovuto farlo anche lui; se io ero sbagliata, lo era anche lui. Ma se per lui tutto ero a posto, allora lo era anche per me.Capitolo XIII.Quando Simone entrò in ufficio, era quasi sera. Salutò lo staff e cominciò a fare il giro delle consulenze.Lui era il nostro Tutor.Stavamo completando un progetto importante, il suo, ed a lui era stato affidato il compito di seguirci e coordinarci.Era molto preparato ed afferrato; aveva una conoscenza che pareva infinita.I suoi modi, decisi e sicuri, sapevano mettere a proprio agio qualsiasi persona; se qualcuno entrava in difficoltà, lui interveniva con estrema pazienza e competenza, risolvendo sempre tutto.Quando arrivò da me era già abbastanza tardi.Erano andati via quasi tutti; i due rimasti erano piegati sopra le loro tastiere intenti a scrivere velocemente chissà cosa.Io ero in piedi che stavo riorganizzando la mia scrivania; per quella giornata avevo dato ...
... tutto, ero stanca e mi stavo preparando ad uscire per andare a farmi una bella nuotata.Si avvicino con un sorriso e sedette alla mia postazione, sulla mia poltroncina. Mi chiese se potevo aprirgli il file sul quale stavo lavorando e poi cominciò a scrutalo.Io dapprima rimasi un po’ li con lui, impalata alla sua sinistra; poi, dato che, silenziosamente ed impassibilmente, fissava il monitor, ripresi a far ordine sulla scrivania.Mi sentii avvolgere i fianchi dal suo braccio; mi girai verso lui, che in quell’istante mi stava fissando con uno strano sguardo languido, e mi chiese “Giulia, scusa, potresti spiegarmi questo passaggio?” indicando con la mano destra il monitor.Avvicinandomi perplessa, cominciai a dettagliarli la serie logica che avevo costruito.Mentre lui annuiva con gesti del capo, la sua mano, ancora sui miei fianchi, lentamente scendeva sui miei glutei.Poi, delicatamente iniziò a palpeggiarmeli, appuntando qualche strizzatina come se stesse verificandone la tonicità.Scese ancora, lentamente; ponendomi una domanda, la sua mano afferrò delicatamente la mia gamba, come per spostarmi leggermente verso di lui, verso ciò che indicava con l’indice della mano destra al monitor.Io mi sentii praticamente costretta a sporgermi un poco verso lo schermo; mentre lui da un lato mi poneva, con tono caldo e sereno, l’ennesima osservazione, la sua mano, dall’altra, cominciò a risalire il mio interno coscia, passando delicatamente sotto la gonna.La mia voce subì un abbassamento di un ...