L'emiro vi - l'accoglienza
Data: 09/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
(segue)
Felice e soddisfatto uscii da quell'ufficio e raggiunsi l'uscita dove mi aspettava Hammed con una grande Bentley d'epoca, nera con rifiniture d'oro (vero naturalmente). Salii dietro e già mi sentii come un principe (od una principessa, come preferite).
Mi aveva accolto con molta gioia, abbracciandomi calorosamente. Da quelle parti è normale farlo tra uomini, pubblicamente, ma da parte di un autista era abbastanza strano agli occhi delle tante persone che affollavano l'aeroporto. Una volta in auto mi disse che gli ero mancato, che non vedeva l'ora di possedermi ancora, che ero la più troia che avesse mai conosciuto e che gli avesse regalato tanta goduria. Sapeva, comunque, che io appartenevo all'emiro e che sarebbe dipeso da lui il permesso a scoparmi ancora. Comunque, quello non era il momento opportuno perché l'emiro mi stava aspettando con impazienza.
Dentro di me ero combattuto tra la felicità di affrontare una nuova, splendida vita accanto ad un uomo favoloso ed il timore di come sarei stato accolto in quella casa, in quella mia nuova famiglia. Ci sarebbero state difficoltà? Avrei dovuto accettare anche dei soprusi pur di farmi benvolere?
Nulla di tutto ciò, fortunatamente. Lì tutto dipendeva dall'emiro e quello che lui voleva si doveva fare senza commenti. E lui mi voleva bene. Quindi nessuno si sarebbe permesso di farmi un sia pur minimo affronto.
L'auto, all'interno, era completamente modernizzata e piena di comodità. Vidi scorrere accanto ...
... a me, fuori dei finestrini oscurati, lo skyline di una città modernissima, piena di grattacieli e splendidi palazzi. Ci mettemmo un bel po' ad arrivare, ma ero accompagnato da una rilassante musica di sottofondo che rasserenò il mio animo preoccupato. Entrammo nella tenuta ed attraversammo un grande parco ricco di vegetazione, nonostante il panorama tutt'attorno era pressoché desertico, fino ad arrivare alla casa padronale, di soli due piani ma molto estesa, per quello che potei vedere sul fronte principale (dietro poi scoprii che lo era ancora di più).
Sulla porta, schierati, c'erano tutti. Al centro il mio emiro, sorridente, che, vestito del loro abito tradizionale, appariva ancora più bello, virile ed erotico. Ci abbracciammo, felici. Accanto a lui le altre tre mogli, che mi presentò. Per la servitù ci sarebbe stato tempo per conoscerla. Tra gli altri, c'erano certi pezzi di maschi da saltar loro addosso, ma in quel momento i miei occhi erano tutti per il mio uomo, che predominava tutti anche per bellezza e non solo per autorità.
Omar mi spiegò che le donne, comprese quelle di servitù, vivevano in un complesso leggermente separato dal nucleo principale: l'harem. Per me aveva fatto predisporre, invece, un grande appartamento nella villa principale, sempre separato ma annesso, perché io sono comunque un uomo agli occhi di Allah, quindi superiore, e dovevo avere la mia indipendenza.
Mi affidò alle altre sue mogli ed alle ancelle perché mi facessero da guida e mi ...