L'emiro vi - l'accoglienza
Data: 09/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... preparassero per la sera, con un bagno rilassante in una vasca grande come una piccola piscina e con profumi. Tutte loro avevano un abito nero con la sola faccia esposta. Dopo, mi vestirono all'orientale, con un ricco abito sì maschile ma adornato da decorazioni tipiche, a loro dire, delle spose. Tutto mi fu facilitato dal fatto che, a mia sorpresa, anche l'ultima moglie era italiana. Di poco più grande di me e molto simpatica e contenta di poter finalmente parlare anche nella sia lingua natìa. Le tre mogli le aveva sposate tutte quando avevano 14 anni, l'età da matrimonio secondo le loro usanze. Una ogni dieci anni.
La sera ci fu subito la grande festa di nozze. Sul grande spiazzo erboso tra gli edifici erano stati posti i tavoli ed i tappeti sui quali sdraiarsi dopo la cena per assistere ad uno spettacolo di danzatori e danzatrici. Lui era vestito di uno splendido abito di damasco. Io avevo un velo sulla testa che mi venne tolto dopo che avermi messo all'anulare un anello con un enorme smeraldo. La pietra da me preferita. La festa, per suo ordine, sarebbe durata tre giorni, con la sola sosta notturna, e tutti avevano inoltre ricevuto una munifica elargizione in danaro. Noi ci ritirammo prima, ansiosi com'eravamo di consumare la prima notte di matrimonio. Io ero emozionato come se fossi stato ancora vergine e come tale fui trattato nella sua alcova.
Quando fummo soli, mi strinse subito a sé regalandomi un bacio mozzafiato. La sua grossa lingua cominciò a battersi ...
... con la mia, scambiandosi gli umori. Le sue grandi mani, dopo avermi spogliato di tutto, palpeggiarono ogni parte del mio corpo, specialmente il culo. Dopo essersi velocemente denudato anche lui, salì sul mio corpo sdraiato sul letto, in attesa. Mi schiacciò con la sua irruenza, famelico, succhiandomi e mordendomi leggermente i capezzoli. Poi fu lui a sdraiarsi di schiena ed io mi precipitai tra le sue cosce pelose per annusare da vicino la sua virilità. Rimasi un attimo inebriato da quel forte profumo di maschio e dalla visione del suo splendido cazzo, enorme e venoso, già completamente eretto e voglioso. Tirai fuori la lingua e la passai sulle grandi palle, attardandomi ora sull'una ed ora sull'altra. Fui investito così anche dal suo sapore selvaggio. Usando sempre solo la lingua risalii lentamente lungo l'asta dura, prima fino alla punta, con un'unica leccata, e poi regalando lappate ai lati. Finalmente inforcai la grossa cappella, risucchiandomela in bocca e lavorandola vorticosamente. Dopo i numerosi sospiri che avevano accompagnato il mio lavorio, "Ohhhhh". Un suo grosso gemito di piacere mi regalò la mia prima soddisfazione di quella notte.
Partii a fargli un pompino coi fiocchi, cercando di superare me stesso, quel me stesso che aveva già conosciuto. Quella sera volevo però essere ancora di più. Quella era una sera speciale. Mi ficcavo la sua minchia sempre più in fondo per poi farla riuscire col risucchio. Lui gemeva, si contorceva, fino a tenermi ferma la testa e ...