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Fra sodomizio - 4
Data: 22/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... ano, via via che sprofondava nella calda, straziante oscurità. Finalmente, dopo un tempo che sembrò interminabile, fra Gelsomino si ritrovò seduto sul ciuffo crespo di fra Sodomizio ed accolse la cosa con un sospiro di sollievo, anche perché il dolore andava placandosi, facendo spazio ad un senso di piacevole pienezza. “E’ già morto il verme?” balbettò, sentendosi sciogliere sotto le mani bramose di fra Sodomizio, che lo stavano carezzando dappertutto. “Non ancora… Bisogna strapazzarlo un po’, prima…”, e cominciò a muoversi piano piano, per dare modo al violato orifizio di adattarsi. Violato orifizio, che si adattò in fretta, bisogna dire, visto che dopo un po’ fra Gelsomino cominciò a partecipare attivamente alla cavalcata, ridendo, gemendo e sospirando. D’un tratto, fra Sodomizio lo abbrancò e senza staccarsi da lui, riuscì a rigirarlo, ponendolo di schiena sul lettuccio, e sollevatogli le gambe, riprese a strapazzare il verme con maggior vigore. Erano talmente intenti all’opera, da non accorgersi che la porta si era aperta e il frate giardiniere era entrato e stava a fissare la scena con gli occhi sbarrati. “Cosa sta succedendo?”, chiese dopo un po’. Fra Gelsomino volse gli occhi sorridenti verso di lui: “Fra Sodomizio sta soffocando il verme dello sturbo”, mormorò piano per non interrompere l’altro, che non si era accorto di niente. “Ah.. – fece l’altro, fissando il culo polposo del frate che andava su e giù – A pensarci bene, avrei pure un ...
... verme da soffocare.” E si sfilò il saio, tirandosi fuori dalla braghetta il marchingegno già in evidente stato di alterazione. Senza dire niente, montò sul lettuccio, allargò le natiche di fra Sodomizio, gli sputò sul pertugio e cominciò a spingerglielo dentro, senza tanti complimenti. “Ehi! - saltò su quello, accorgendosi finalmente del nuovo arrivato – Cosa stai facendo?” “Sta buono, furbacchione! – disse con voce allegra il frate giardiniere – Ho pure io un verme da soffocare.”, e gli assestò sulla chiappa una ceffonata, che gli lasciò il segno della mano. Per farla breve e non annoiare i lettori con cose ormai scontate, quel giorno nuovi orizzonti si aprirono nel convento di San Virginio. La fama di guaritore di fra Sodomizio cominciò a spargersi per le contrade vicine e schiere sempre maggiori di giovanotti infestati dalle pulci o tormentati dal verme dello sturbo presero ad affluire per godere delle prestazioni del frate, validamente coadiuvato dai suoi assistenti, fra Gelsomino e il frate giardiniere, di cui purtroppo le antiche cronache non hanno tramandato il nome. Qualcuno si chiederà: ma il padre Guardiano e gli altri anziani del convento non si accorsero mai di niente? Che dire? A parte il fatto che il mondo a quei tempi era molto meno complicato di oggi e tante cose che suscitano grida di orrore agli odierni conformisti politicamente corretti, allora erano guardate con condiscendenza o tutt’al più con commiserazione; ma anche se qualcuno si fosse ...