Un amico pessimo
Data: 25/10/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ChopstickNick2, Fonte: EroticiRacconti
... strizzo come se fosse un impasto per la pizza poi, piano piano, faccio avanzare un dito verso la brasiliana e cerco di sfilarla. Senza dirmi niente lei mi dà uno schiaffetto sulla mano incriminata come a indicare che non se la sentiva di tradire Alessio fino a quel punto. Accondiscendo al suo volere, ma ormai sono troppo eccitato per lasciarla andare senza che io sia venuto. Allora la afferro con entrambe le mani, la capovolgo e scivolo sul pavimento, lasciandola supina con le gambe aperte. Mi slaccio i pantaloni e li calo un po’ perché il pisello grida prepotentemente di voler uscire. Insinuo la testa sotto la gonna e comincio poi a mangiare di baci le cosce di Lucia, rimanendo sempre sulla linea del muscolo interno. Un po’ a destra, un po’ a sinistra e poco alla volta mi avvicino al tanto agognato pube, ma appena prima che possa anche solo annusarlo sento le sue mani che attraverso la stoffa della fermano la mia testa e mi impediscono di proseguire. «Michi, ti prego, io non voglio tradirlo.» «Shhh» so solo dire io e lentamente striscio le mie mani lungo i suoi fianchi per poi tornare ad accarezzare il seno. Nel frattempo continuo a mordere e leccare l’interno coscia, sfiorando di tanto in tanto il perizoma nero. Sulle prime Lucia rimane un po’ restia, la sua parte di cervello ragionevole ancora prova a opporre resistenza, ma gli stimoli fisici e il piacere che prova sono troppo forti e la sopravvengono, concedendosi in tutto e per tutto a me. Sento che si rilassa e si ...
... abbandona sul divano e approfitto di questo momento di debolezza per infliggere l’affondo decisivo. Strofino naso e labbra sulle mutandine umide, mentre brividi di piacere si diramano in tutto il suo corpo. Con foga gliele sfilo e si arrotolano attorno alle caviglie, ma non ho tempo di togliergliele del tutto perché già mi sono fiondato sulla sua figa. Come un povero affamato che non mangia da giorni, prendo a divorarla come se fosse il più succulento del pasti. Dapprima assaporo gli umori e bacio le sue labbra, poi mi sposto sul clitoride e vortico con la punta della lingua. Con le mani stringo forte le cosce addosso a me, mentre il resto delle gambe giace sulla mia schiena. La gonna mi impedisce di vedere il suo viso, da dai mugolii che fa capisco che sto facendo un buon lavoro. Sono scomodo e la bocca comincia a indolenzirsi, però cazzo quanto godo! Sento il mio pisello che mi bagna i boxer. Come se mi avesse letto nel pensiero, Lucia decide di averne abbastanza e vuole riprendere il timone della nave. Sento che le sue mani prima si liberano del perizoma, poi si allungano in cerca del mio pene ma non ci arrivano. A questo punto il gioco è fatto, così le propongo di spostarci in camera mia. Senza esitazioni risponde sì. Facciamo per alzarci e dirigerci nell’altra stanza quando lei domanda se ho un preservativo. «Non so. Non credo.» «Lo prendo io allora.» risponde dirigendosi verso la borsa. Inizialmente rattristato per questo deficit, mi sento risollevato poi al pensiero di non ...