1. La prima, calda estate di Mirko - Parte 2 - Le origini della mania


    Data: 09/12/2017, Categorie: Esibizionismo Autore: mirko_polenghi, Fonte: EroticiRacconti

    ... fosse perennemente distratto. E poi capii. Le mie giovani sinapsi avevano fatto due più due, ricollegando la sua distrazione con quanto successo quella mattina a scuola. Mi voltai e mi focalizzai su quello che lo distraeva così tanto. Mia madre era seduta sul divano poggiando il sedere all'inizio della seduta; indossava un vestito bianco e leggero ed aveva le gambe leggermente divaricate, i gomiti poggiati sulle ginocchia, mani intente a sferruzzare. Niente di particolare, forse aveva notato come non indossasse il reggiseno, lei solitamente evitava di metterlo dopo una mattinata passata in spiaggia ed una doccia, ma non mi sembrava un motivo tanto importate da destare tutto questo interesse. E poi me ne accorsi... ed un brivido di vergogna misto a risentimento mi pervase. Davanti al divano era da sempre sistemato un basso tavolino, completamente di vetro. Anche dal mio punto di vista il tavolino rifletteva molto chiaramente quello che mamma nascondeva sotto il vestito. Si vedeva benissimo l'immagine specchiata delle sue cosce terminare all'interno di un paio slip chiari. Le sue mutandine erano bianche, ma la parte centrale traspariva in modo evidente il colore più scuro del suo... pelo, rendendo il colore di quel leggerissimo strato di cotone di un delicato grigio. Lo sguardo di Andrea era perennemente incollato alle mutandine di mia madre, inconsapevole di tutto. Il mio amico cercò di dissimulare l'interesse fino a quel momento, ma quando capì di essere stato scoperto, mi ...
    ... fece un cenno d'intesa. Io mi sentì indispettito ed offeso e nell'intento di proteggere l'intimità violata di mamma mi spostai per potergli coprire il campo visivo, lui non si diede per vinto e si spostò a sua volta per poter continuare a guardare. Sarebbe stato inutile proseguire a contrastarlo, lo lasciai guardare finchè potè, macerandomi di rabbia. D'un tratto scese dalla sedia e di diresse verso la mia cameretta, facendomi cenno di seguirlo. Una voltà dentro diede una rapida occhiata al corridoio, per accertarsi che non ci fosse nessuno. “Oh ma l'hai vista tua mamma ?”, disse sussurrando, la sua voce tradiva un forte trasporto emotivo, “...gli si vede la passera.” Tralasciai il suo errore nel pronome personale, non ero proprio in vena in quel momento e non seppi far altro che sbottare. “humpf”. Lo vedevo toccarsi continuamente tra le gambe, quasi ci fosse qualcosa che lo mordesse, e si muoveva come quando hai le mutande di traverso e cerchi di sistemarle. Guardò di nuovo verso il corridoio e si spostò di un paio di metri dalla luce della porta. Poi fece un gesto che mi colse di sorpresa. Infilò entrambi i pollici all'interno dell'elastico dei suoi calzoncini ed in un colpo solo si abbassò questi ultimi assieme alle mutande. Ne fuoriuscì un cazzetto di dodici centimetri piuttosto esile. Il gesto mi colpì. Il suo pene era dritto e proteso in avanti, la pelle della punta ritratta lasciava uscire una cappella rosa. Rimase così per qualche attimo, tenendo gli elastici abbassati ...
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