1. La prima, calda estate di Mirko - Parte 2 - Le origini della mania


    Data: 09/12/2017, Categorie: Esibizionismo Autore: mirko_polenghi, Fonte: EroticiRacconti

    ... le cosce quasi fino alle mutandine, c'aveva le calze nere”. Il racconto corrispondeva a verità, anche se lo avevo un po' amplificato per mettermi alla pari con lui. La cosa non funzionò. “Ma dai, ma mia madre è ciccia”. Che fosse stata un po' rotondetta era vero, ma a me comunque piaceva. O meglio aveva cominciato a piacermi dopo quell'episodio. “Oh ma a te..” Andrea chiuse il mio argomento aprendone uno nuovo “... tua madre te l'ha mai toccato?” Il dialogo salì di livello e la cosa mi trovò complice. “Toccato cosa? Il pisello? Sicuro, tutte le volte che mi ha fatto il bagno da piccolo.” Risposi io, sapendo già che non era quello che voleva sentirsi rispondere. “Ma no, scemo. Intendo adesso, da grande”. Negai. Lui negò a sua volta. E pensai che, dopotutto, fosse una cosa normale. Andrea continuò con le sue cose sconce: “A me piacerebbe un sacco se tua madre me lo toccasse. Te ti arrabbieresti ?” Ed io: “ Humm... “, cercai di trovare una risposta sensata in quei brevi attimi, ma provai delle sensazioni contrastanti. Immaginai mia madre toccarlo nella zona intima, e viste le mie limitate conoscenze dell'argomento dell'epoca, lo figurai in maniera piuttosto asettica e distaccata. L'eccitazione del momento mi fece trovare la cosa interessante, ma al tempo stesso non volevo che Andrea esagerasse nei confronti di mamma. Decisi di essere sincero. “... Andry non lo so.” Lui rincarò la dose: “Eddai, se me lo tocca siamo sempre amici ?”. Io annuì, non troppo convinto, l'amicizia era ...
    ... una cosa sacra e niente avrebbe potuto intaccarla. Lo vidi abbassarsi di nuovo le mutande e darsi un forte pizzico con le dita qualche centimetro a destra del pisello. “Ahia .. cazzo!!” Soffrì sottovoce. Se lo diede davvero forte perchè la zona rimase molto arrossata e lasciò due brutti segni fatti le unghie. “Ma che cacchio fai?” chiesi io stupefatto. Andra si controllò la zona accertandosi che fosse rimasto almeno un segnetto sulla pelle e si ricoprì. Poi uscì rapidamente dalla stanza. “Manuelaaaa.... “ Andreà chiamò mia madre ad alta voce, mentre percorreva il corridoio verso il salotto. Io lo seguì a qualche passo di distanza. “Manuela... “ disse Andrea con tono spaventato. “... mi ha punto qualcosa, mi sa un ape o una vespa, non lo so...”. Il mio amico ebbe subito tutta l'attenzione di mamma. Lei era ancora seduta nell'identica posizione di prima, ma appena fu allarmata dai lamenti di Andrea poggiò le sue pezze e fece gli fece cenno di avvicinarsi. Finalmente si accese una lampadina nel mio cervello e tutto mi fu più chiaro. “Che stronzo!” pensai. Mamma lo chiamò a se: “Vieni qui, fa vedere.. dove ti ha punto ?” emettendo un sospiro a metà tra il fastidio e la preoccupazione. “Qui, sotto la pancia.. Ahioo”. Piagnucolò, avvicinandosi a lei. La mamma gli fece posto tra le sue ginocchia, ancora un po' divaricate. Dalla sua posizione seduta era all'altezza ideale per controllare la zona del misfatto. Andrea scostò l'elastico di pochissimo, emettendo qualche altro fasullo ...
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