Sabrina
Data: 27/10/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ErosCasagrande, Fonte: Annunci69
... precipitare caoticamente alla rinfusa quando sentì le sue mutande stiracchiarle di lato e un pollice penetrarla fino al palmo con una tal violenza, che se avesse avuto un muro difronte l'avrebbe certamente urtato con il viso. Uno, due e il terzo colpo deciso che s’arrestò conficcato dentro la sua fica e che la fece trasalire di un piacere così forte e violento che dovette distogliere repentinamente lo sguardo dal suo uomo che, nel frattempo, piroettava con una donna che Sabrina non seppe né tanto meno volle riconoscere, perché lo smarrimento apparve così evidente e totale sul suo volto che roteando gli occhi si morse forte le labbra lasciandosi sfuggire un fiotto di gemiti sfacciatamente prolungato. Fu istintivo per lei irrigidire le gambe in uno spasmo incontrollato, divaricarle più smaccatamente e inarcarsi, facendosi scivolare leggermente con il corpo all'indietro… abbastanza indietro che il viso sembrò svanire come risucchiato dal mulinello di uomini che le si erano stretti tutt’intorno.
« Ha un dito enorme » pensò lei « ne voglio ancora » esclamò strozzando le parole in gola « ma cosa dico? Sono forse impazzita? » tornò a pensare proprio mentre sentì un rossore in viso divampare ed estendersi tutt’addosso e tramutarsi in fremiti quando avvertì la bocca di colui che le stava ancora dentro con il pollice, avvicinarsi al suo orecchio. Sentì la sua voce senza chiedersi se fosse la prima volta che la stesse udendo.
« Non ti voltare, ascoltami! » le comandò l’uomo, «non ...
... ti voltare mai» aggiunse come un cane che abbaia senza mordere.
L’accento fu strano, forzatamente straniero, ma il comando talmente improvviso e perentorio che lei rimase immobile, confusa e ubbidiente. Mentre in lei tutto taceva, sentiva quel pollice imporle tempi di attesa che le dilatavano i ritmi del pensiero tagliandole quelli del cuore; lo sentiva muoversi delicatamente dentro e poi uscire leggermente e rientrare, roteare su se stesso tra le pieghe della sua fessura già copiosamente bagnata. Avvertiva la sua mano grande, arcigna, ma allo stesso tempo delicata e attenta, incunearsi tra le pieghe della sua gonna preferita, una mini in gabardina di fresco lana. Quella mano le dava una piacevole sensazione di spazio riempito tra le cosce, di vuoto colmato nella sua anima.
«Ascoltami», riprese lui avvicinandosi ancor di più all'orecchio per farle sentire il caldo umido del suo respiro calmo, leggero e rassicurante. Lei, però, lo interruppe quasi come estremo tentativo di riprendere disperatamente controllo di sé «cosa vuoi farmi?», le domandò tradendo quel poco di risolutezza che credeva di poter mostrare, ma che invece, ormai, si era dissolta in un piacere indistinto che si estendeva dalle punte dei capezzoli alle voragini della sua intimità.
«Voglio scoparti ora, qui!» fu la risposta dell’uomo che le afferrò i capelli tirandoseli addosso, obliquamente, come fossero briglie ancorate al morso di un cavallo. Apparve una smorfia sulla bocca di lei che sapeva di timido ...