1. I piedi della libraia


    Data: 28/10/2020, Categorie: Feticismo Autore: Manu.FE, Fonte: EroticiRacconti

    ... inizio a raccogliere una, due monete… ma all’improvviso, davanti ai miei occhi, un sandalo si sfila da quel piede straordinariamente armonioso e cade sul pavimento… Mi blocco, sospeso tra realtà e sogno, tra razionalità e desiderio ed osservo senza battere ciglio: ho il piede più sensuale e bello mai visto in vita mia lì, a pochi centimetri dal mio viso… dal mio naso… dalla mia bocca… Le forme perfette e sinuose della pianta mi lasciano privo di forze, se già non fossi accosciato certamente dovrei sedermi… Le dita sembrano disegnate tanta è la precisione con cui sono allineate tra loro… Il tallone sfoggia una rotondità giottesca… Sto fisicamente male, mi sento mancare… Poi l’odore leggero ma acre mi giunge alle narici come un’onda d’urto e cancella di colpo le mie ultime risorse razionali… Non azzardo gesti eclatanti, non provo a toccare quella preziosa gemma, ma inspiro a pieni polmoni per carpirne l’aroma fino all’ultima particella e nella quiete irreale di quel deserto, il mio respiro rimbomba come in una cassa di risonanza. Non poteva, umanamente e oggettivamente, non aver sentito. Alzo lo sguardo, in attesa della sua reazione che attendo ansioso e che mi aspetto seccata, infastidita, al limite addirittura disgustata, ma noto che, invece, l’espressione del suo volto è glaciale, imperturbabile: non mi guarda nemmeno, ha gli occhi fissi sullo schermo e non accenna ad alcun tipo di risposta. Mi alzo non senza fatica, ormai la mente è precipitata nel turbine di quei piedi ...
    ... che mai avrei nemmeno sognato di incrociare nella mia vita, mi accosto a lei come a chiederle tacitamente “e adesso..?”, muta domanda che lei però pare cogliere… Si guarda attorno a cercare conferma della nostra totale solitudine, poi ordina “Le raccolga tutte per favore, non intendo doverlo fare io… e mi faccia la cortesia di recuperare anche il mio sandalo, grazie” Come un automa eseguo, mi inginocchio nuovamente ma ormai mi era chiaro che la misura, la mia misura, fosse colma e sapevo in cuor mio che qualcosa, non sapevo cosa, sarebbe accaduto. In bene o in male, non avevo idea, ma qualcosa avrei fatto… Quell’inebriante profumo aveva fatto irrimediabilmente saltare qualche contatto nel mio cervello e la vista di cotanta sensuale perfezione aveva dato il colpo di grazia. La mia mente era ormai schiava dei suoi piedi ed il mio corpo non rispondeva più ad alcun messaggio razionale che pure tentavo disperatamente di inviargli. Di nuovo accucciato, allungo la mano alla cieca sul pavimento, in una fasulla ricerca delle monete, ma lo sguardo è cristallizzato sul piede nudo… Lei inarca il collo formando una curva perfetta con la morbida pianta… allarga le dita quasi a voler sprigionare ulteriormente la deliziosa fragranza… Il cortocircuito è completato, perdo ogni freno inibitorio, socchiudo gli occhi ed afferro con veemenza il tallone, mi porto il piede sul viso, affondo il naso tra le dita ed inspiro con tutta la mia forza. Il pene stava per esplodermi nelle mutande… lo tiro fuori ...
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