1. Gli operai sul ponteggio


    Data: 29/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed

    ... muratori fecero una mezza risata e se ne andarono. Ci rimasi un po’ male, ma dopotutto loro stavano lavorando, e non potevano certo entrare e scoparmi come se niente fosse. Il resto della mattinata fu tranquillo, ma continuai ad andare in giro per casa mezzo nudo, con un paio di slip oramai un po’ piccoli, e più di qualcuno mi guardò dalle finestre. A mezzogiorno i muratori avevano la pausa pranzo, e alcuni minuti dopo sentii bussare alla finestra della mia camera. Mi ritrovai davanti Costa, con un sorriso stampato in faccia. Aprii la finestra.
    
    “Posso entrare” chiese.
    
    “Certo vieni pure”
    
    “Sei da solo” chiese Costa. Mi accorsi che si toccava in continuazione il pacco, che sembrava già bello gonfio.
    
    “Si sono solo. I miei genitori tornano dopo le cinque”
    
    “Bene. Mi è piaciuto lo spettacolo di prima. Ti va di provare con un cazzo vero?” dicendo così si aprì i pantaloni, mettendo in mostra un pacco gonfissimo. Mi avvicinai e, una volta inginocchiato, cominciai a strusciare il viso su quel pacco. Odorava di maschio con un retrogusto di urina, ma era divino. Cominciai a leccare tutto il pacco, fino a quanto il cazzo non divenne così duro da delinearsi perfettamente sulla stoffa degli slip. Abbassai l’elastico e mi ritrovai davanti un cazzo sui 18 cm, abbastanza largo e con una cappella rosea come tutta l’asta. Appena lo presi in bocca Costa fece un gemito di piacere, e piantandomi le mani sulla testa cominciò a spingere.
    
    “Mmmmm si che bello. Sei meglio di troia.” ...
    ... Cercava di spingermelo tutto dentro provocandomi piccoli conati di vomito, ma una volta preso il ritmo lo presi tutto in bocca. Lui gemeva e ogni tanto diceva qualche sconceria del tipo “Pravo frocio, pompalo tutto” “Sei proprio una troia succhia cazzi”. Dopo un po’ Costa mi stacco dal suo cazzo e mi disse: “Voglio scoparti quel culetto che ti ritrovi”. Mi alzai, presi il lubrificante e i preservativi dal comodino, ne misi uno sul cazzo di Costa e umidificai il buco con il gel. Mi mise a pecora sul letto, con la testa verso la finestra, iniziò a spingere. Fortuna che il gel e il dildo della mattinata aveva preparato il mio culo, perché Costa non era per niente delicato. Spingeva il suo cazzo dentro di me come un ossesso, e mi teneva fermo stringendomi la vita. Alzando gli occhi mi accorsi che un’altra persona stava entrando nella stanza. Kevin era entrato e cominciava a sbottonarsi i pantaloni.
    
    “Vieni Kevin, devi provare questa troia. Avevamo ragione, è bravissima.” Kevin si posizionò davanti alla mia faccia e tirò fuori il suo cazzo dai pantaloni. Rimasi a bocca aperta, un cazzo così lo avevo visto solo nei film porno. Nero come la pece, più lungo di quello di Costa e con una cappella così gonfia che sembrava scoppiare. Senza tante storie Kevin mi ficcò il cazzo ancora barzotto in bocca, e già così facevo fatica a gestirlo. In poco tempo il cazzo divenne duro nella mia bocca, che naturalmente non riusciva a contenerlo tutto.
    
    “Che bella bocca” disse Kevin mentre con una ...