La posta in gioco
Data: 10/12/2017,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Cora Sani
Il nostro ospite è arrivato.Attivo l’apricancello mentre apro la porta di casa.Percorre il breve vialetto e allunga la mano, “Buonasera, piacere, Roberto”.“Ciao, benvenuto, accomodati”.Una presa vigorosa e prolungata, sembra un uomo sicuro di se...Gli indico la strada e mi lascio precedere; avanza lentamente, studiando con attenzione i quadri appesi lungo le pareti del locale d’ingresso.Entriamo nel salone; si ferma a guardare il grande tavolo che occupa quasi per intero un lato della stanza, quindi le due grandi portefinestre, completamente spalancate in questa calda sera d’estate, che guardano direttamente sul giardino e sulla piccola piscina tenuemente illuminata.“Beviamo qualcosa”.Si volta e annuisce; ci dirigiamo verso il mobile bar, e in quel momento, lì davanti, la vede... l’elegante scacchiera in ebano e avorio è appoggiata su un massiccio tavolino d’epoca; completano il quadro due poltroncine ai lati del tavolo, una di fronte all’altra, ed una poltrona di pelle rossa con robusti braccioli, posizionata di fianco ad una di esse.Mentre preparo i nostri drink allunga una mano verso la scacchiera e esamina attentamente i vari pezzi, uno ad uno, sollevandoli con delicatezza e trattenendoli tra pollice e medio... un pedone, torre, cavallo ed alfiere, poi il re e infine la regina. Sembra un tipo molto riflessivo, la sensazione è che le informazioni che ho raccolto su di lui, che lo dipingono scacchista estremamente abile e paziente, possano essere accurate e veritiere.In ...
... quel momento, nel silenzio, un rumore di tacchi sul parquet...Entro nella stanza. Si gira verso di me e mi vede, rimane per qualche istante a fissarmi sorpreso.I capelli raccolti a scoprire le spalle, un trucco leggero sugli occhi, labbra rosso fuoco. Indosso un tubino elasticizzato che mi fascia perfettamente, rendendo evidente il fatto che in questo momento non indosso intimo; è corto in maniera quasi indecente, qualche centimetro appena al di sotto del pube, e lascia quasi completamente scoperte le mie gambe leggermente abbronzate. Ai piedi un paio di zoccoli, dieci centimetri di tacco che mettono ancor più in evidenza il mio sedere perfettamente scolpito.Mi fermo davanti a lui, ci fissiamo per qualche secondo, poi la voce di mio marito, tranquilla e decisa, rompe il silenzio: “Lei è Sara, mia moglie. Questa sera, sarà la nostra posta”.Guarda Nico, poi guarda me, dalla sua bocca aperta non esce una parola.Succede sempre così, sembra si rifiutino di credere a queste semplici, inequivocabili parole... finché mio marito non si gira, e porgendogli il bicchiere gli conferma: “Se vinci, dopo la partita vi lascerò soli, e lei sarà tua per tutta la notte...”.Continuando a fissarlo mi dirigo lentamente verso la poltrona rossa; mentre gli passo accanto, senza fermarmi, gli appoggio una mano, leggera, sulla spalla, faccio scorrere due dita lungo il bicipite, mantenendo il contatto fino al massimo consentito dalla lunghezza del mio braccio.Mi sfilo gli zoccoli e mi adagio sulla poltrona, ...